Il caso. Il Comune di Milano taglia i fondi alla Scala. Colpa dei costi dell'energia
Tagli in vista per la Scala
Arriva a sorpresa l’annuncio del sindaco di Milano Beppe Sala che «il Comune di Milano proporrà una riduzione del suo contributo alle casse della fondazione lirica per il prossimo anno perlomeno a livello di bilancio preventivo. Salvo che poi, se i conti ce lo permetteranno, rilasceremo durante l'anno qualcosa in più».
Sala, presidente del consiglio di amministrazione del Piermarini, lo ha fatto sapere al termine del cda di ieri, riunito per discutere del Bilancio preventivo del 2023 e delle richieste dei lavoratori della Scala per il rinnovo del contratto, trattativa difficile, quest’ultima, che ha visto le sigle sindacali proclamare di fronte al mancato accordo uno sciopero per sabato, in concomitanza con una prova d’insieme (una delle ultime prima della prova generale e dell’Anteprima giovani del 4 dicembre) del Boris Godunov di Modest Musorgskij che, diretto da Riccardo Chailly e con la regia di Kasper Holten il 7 dicembre inaugurerà la nuova stagione.
Bilancio e rinnovo del contratto che per il sindaco Sala «sono questioni intimamente connesse. Sul 2023 come sempre sono fiducioso del fatto che poi i conti riusciremo a farli tornare, però ci sono difficoltà e io con l'altro mio cappello da sindaco di Milano sono testimone del fatto che siamo in difficoltà».
A pesare il rincaro dei costi dell’energia, che si fanno sentire sulle casse del comune che deve correre ai ripari. «In questo momento, per quello che abbiamo visibilità dei fondi che ci arriveranno dal governo e per l'impatto dei maggiori costi, in particolare quelli energetici, e del trasporto pubblico, perché inizieremo a pagare il canone della M4, dobbiamo fare un bilancio al contenimento» ha spiegato Sala.
Il sindaco, affermando di comprendere «le richieste dei sindacato e dei dipendenti» ha tenuto a sottolineare che «il punto di partenza sono meno fondi pubblici per la Scala e dunque la necessità di attingere di più ai fondi privati. Cosa non semplice». Un quadro nel quale ci sono anche buone notizie, quelle che arrivano dalla biglietteria – e dunque ingressi nelle casse – perché, ha evidenziato il sindaco, «il tasso di riempimento del teatro è buono».
Ad oggi il taglio dei contributi del Comune al teatro non è stato ancora quantificato, anche perché il bilancio preventivo di Palazzo Marino non è ancora stato steso. «Vogliamo cercare di prepararlo in fretta il bilancio tenendo conto che i tagli dovranno essere un po' ovunque sempre con l'ottica di restituire qualora ci arrivassero fondi» ha detto Sala, intervenuto poi sul progetto dei nuovi laboratori a Rubattino e sui costi di realizzazione. «Un tema ancora molto in divenire. Il sovrintendente Meyer ha compito di fare quadrare il tutto non ci sono novità da quando abbiamo lanciato il concorso, dunque progetto non cambia».
Intanto continuano le prove del Boris inaugurale, titolo che ha suscitato la reazione del console ucraino a Milano Adrii Kartysh che ha scritto una lettera al sovrintendente Meyer e al sindaco Sala chiedendo: «Non aprite la stagione con Boris Godunov per non assecondare eventuali elementi propagandistici russi». Polemiche mal poste, per il primo cittadino. «Siamo una città che da subito si è schierata con gli ucraini. Andare a contestare il Boris mi è sembrata davvero una cosa sbagliata».