Milano. Con deSidera ecco la stagione di un teatro dell'anima
Chiedimi se sono di turno, in scena al deSidera Teatro Oscar, con Giacomo Poretti, regia Andrea Chiodi
Una sala con un look rinnovato e un cartellone ricco e "trasversale", per intercettare gusti e sensibilità molto diverse come quelle che abitano una città eterogenea e cosmopolita quale è Milano. Uno sguardo aperto a ciò che di nuovo si muove nel panorama artistico e insieme capace di scavare nelle profondità della tradizione.
Si presenta così il deSidera Teatro Oscar all’appuntamento con la stagione 2022-23, sotto la direzione artistica di Giacomo Poretti, Gabriele Allevi e Luca Doninelli, che fanno proprie le parole scritte ventitré secoli fa del commediografo romano Publio Terenzio Afro: «Niente di ciò che è umano mi è estraneo». E rilanciano la sfida ambiziosa con cui, nei mesi difficili del lockdown che due anni fa accompagnarono l’esordio di questa coraggiosa avventura artistica, avevano dichiarato di volersi cimentare: proporre alla città un teatro umano, un teatro dell’anima.
Anime leggere è giustappunto il titolo con cui l’1 e 2 ottobre si è aperta la stagione, uno spettacolo portato in scena dai quattro mimi ucraini che formano la compagnia dei Dekru, e Fare un’anima è il monologo che Giacomo Poretti ripropone oggi e domani, seguito da un altro monologo di successo, Chiedimi se sono di turno, ispirato dai suoi trascorsi di infermiere in ospedale.
Tra le proposte legate a temi di attualità, da segnalare due creature di Marco Martinelli: Slot machine, un’immersione nel mondo torbido del gioco d’azzardo, e Saluti da Brescello, dove le statue di Peppone e Don Camillo raccontano in un onirico dialogo notturno la vicenda (realmente accaduta) di un vigile licenziato per le sue denunce sulle infiltrazioni malavitose in una zona che, pur presumendo di possedere tutti gli "anticorpi", non è risultata immune dalla corruzione.
Uno sguardo insolito e provocatorio su Milano viene offerto da Grate, dove una suora del convento delle clarisse che ha fatto della clausura una scelta di vita racconta la sua percezione di una città che ha nel dinamismo la sua cifra e che durante il lockdown ha visto i suoi abitanti costretti alla clausura.
A Milano città "duale", che non si può ingabbiare in una rappresentazione univoca, sono dedicate le tre serate che declinano la seconda edizione di "Versus", un format che l’anno scorso ha riscosso grande successo: Gino Bramieri vs Walter Chiari, con Enrico Bertolino e Leonardo Manera chiamati a sostenere la primazia di uno dei due indimenticabili protagonisti della scema; Centro vs periferia in cui si confronteranno don Virginio Colmegna e Stefano Boeri, e Dario Fo vs Giovanni Testori che vedranno "duellare" Andree Ruth Shammah e Lella Costa. A imitazione di un vero confronto calcistico, non mancheranno un arbitro e, per un giudizio insindacabile foriero di imprevisti e ilarità, il Var affidato all’incontenibile Giacomo Poretti.
Nel centenario della nascita di Giovanni Testori, due produzioni originali: A te come te, versione drammaturgica di tre articoli scritti da Testori sul Corriere della Sera tra il 1979 e il 1980 che mettevano a tema la violenza sulle donne, e Conversazioni con Testori, dall’omonimo libro-intervista scritto da Luca Doninelli, una sorta di testamento spirituale portato sulla scena da Andrea Soffiantini.