Roma. Il Municipio IV fa retromarcia: «Nessuna tassa per le processioni religiose»
(Foto Ansa)
Un’azione autonoma, un malinteso su cui ci si vuole veder chiaro e, comunque, prendere le dovute distanze. Dopo il fax con cui il IV municipio di Roma (Pietralata-Tiburtino) chiedeva ai parroci del proprio territorio di pagare una tassa per occupazione di suolo pubblico per le processioni delle festività pasquali, a rispondere facendo chiarezza è innanzitutto la presidente del municipio, Roberta Della Casa (M5s), che ha appreso la notizia proprio dalle pagine di Avvenire.
«Ho chiesto un’indagine interna per capire come sia potuto succedere che in autonomia un dirigente, senza alcun input né politico né amministrativo, facesse un atto simile», spiega, ricordando che il regolamento del Comune «non modificato dal 2002» all'articolo 19 prevede che sono esenti da questa tassa gli enti religiosi per le attività a fini di culto. «I parroci possono stare tranquilli – continua – le processioni sono state e continueranno ad essere gratuite».
A essere amareggiata, tuttavia, è soprattutto l’assessore al Commercio Daniela Giuliani, competente in materia, che ha deciso di chiamare personalmente nei prossimi giorni tutti i parroci interessati «per scusarmi dell’accaduto e per dare le giuste informazioni sugli eventi religiosi». Ma l’assessore «molto arrabbiata» per «l’azione autonoma, nonché falsa e illegale» dell’ufficio comunale, aggiunge che ha dato mandato «al direttore generale del personale di verificare se ci sono state violazioni del regolamento e di procedere con le dovute azioni disciplinari, qualora ravveda gli estremi per farlo».
La vicenda
Tutto è iniziato con un fax di sei righe scritto in burocratese inviato il 16 febbraio ai 18 parroci del territorio del IV municipio. «In prossimità delle festività pasquali il nostro municipio informa i Parroci delle parrocchie interessate, che il modello inerente la richiesta in oggetto (domande per le processioni dello stesso periodo, ndr) è reperibile sul sito del IV municipio - servizi al cittadino - modulistica - commercio - occupazione suolo pubblico o presso il medesimo ufficio».
Il IV municipio di Roma, in sostanza, chiede di pagare una tassa per occupazione di suolo pubblico in occasione delle processioni o delle Via Crucis che dovessero svolgersi lungo le vie del quartiere: in soldoni 70 euro «per rimborso spese istruttoria» più altri 16 per il bollo, oltre naturalmente al Canone da determinare. Con tanto di indicazione dei moduli da riempire, dell’ufficio dove recarsi per pagare e del termine entro cui effettuare il tutto: il 4 marzo prossimo. Servizi al cittadino, appunto.
La Via Crucis o la processione religiosa, dunque, alla stregua delle bancarelle commerciali o dei gazebo di bar e ristoranti o delle impalcature per lavori di restauro. A sollevare il caso don Fabrizio Biffi, parroco di San Fedele da Sigmaringa a via Mesula, che ha ammesso di «non sapere se piangere o se ridere, alla ricezione del fax».
Una cosa è certa, il seguito del suo ragionamento pubblicato sulle pagine di Avvenire, «si tratta di un provvedimento che non ha nessuna giustificazione». Una richiesta del genere, comunque, a Roma come altrove non si era mai vista. «Vorrà dire che la faremo all'interno della parrocchia – la conclusione del sacerdote - perché essere paragonati agli esercizi commerciali proprio no».