Fatti, da cittadino-modello, tutti i nostri bravi calcoli, arriva il momento di versare materialmente la "maledetta" Tasi. Operazione, tuttavia, anch’essa non sempre semplice. Il versamento va fatto in banca o in Posta con il modello F24 o anche (solo alle Poste) con il bollettino postale. Il vantaggio di usare l’F24 consiste nella possibilità di versare la tassa anche per immobili situati in diversi Comuni utilizzando un unico modulo e con l’addebito diretto sul conto corrente (quindi senza contanti). La Tasi, come l’Imu, va versata singolarmente da ogni comproprietario o contitolare di un "diritto reale" sull’immobile. Nell’F24 deve essere compilata l’apposita sezione "Imu e altri tributi locali", nella parte medio-bassa del modello. Qui vanno indicati, nell’ordine: il codice catastale del Comune (a esempio, H501 per Roma, F205 per Milano), la casella acconto (da barrare con una X), il numero d’immobili per cui si esegue il versamento e l’anno d’imposta (2014). Una particolare attenzione va riservata come sempre alla casella fondamentale: quella dei "codici tributo". Qui va indicato "3958" per la Tasi su un’abitazione principale, oppure "3961" per altri fabbricati oppure "3960" per un’area fabbricabile. Inoltre va tenuto conto che, dal 1° ottobre scorso (per effetto di un’altra legge entrata in vigore), se l’importo indicato nel modello F24 supera i 1.000 euro non si può più presentare la versione cartacea allo sportello, ma si devono usare esclusivamente i canali telematici della propria banca o delle Poste o anche quello dell’Agenzia delle Entrate (in quest’ultimo caso dopo essersi registrato). Per il bollettino postale, il pagamento si fa sul c/c postale n. 1017381649 intestato "PAGAMENTO TASI".