Attualità

L'INCHIESTA. Tarantini e i soldi di Berlusconi: «Prestito per pagare i debiti»

sabato 3 settembre 2011
Si è concluso intorno alle 16 l'interrogatorio di garanzia per Gianpaolo Tarantini e la moglie Angela Devenuto, indagati a Napoli per una presunta estorsione ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L'interrogatorio è cominciato questa mattina dopo le 10 ed è durato, quindi, circa sei ore. I tre pm della procura di Napoli, Woodcock, Curcio e Piscitelli, hanno lasciato la casa circondariale di Poggioreale. Woodcock si è limitato a dire: "È stato un interrogatorio lungo. Non posso dire altro".Nel suo memoriale difensivo, redatto il giorno prima dell'arresto (31 agosto), Tarantini ammette di aver ricevuto danaro dal premier ma puntualizza, così come sostenuto da Berlusconi, che si trattò di un atto di "liberalità".L'imprenditore sottolinea che il danaro corrisposto da Berlusconi gli serviva per "esigenze di vita"."A mio carico, spiega Tarantini, oltre alla mia famiglia, composta da mia moglie e da due bambine di due e sette anni, vi è quella di mio fratello, composta da moglie e figlio, nonchè la mia anziana madre vedova. Peraltro ho numerosi debiti personali lasciati a Bari che non ho potuto onorare". Tarantini esprime dispiacere per aver coinvolto Berlusconi nello scandalo: "ribadisco che egli è completamente estraneo avendo io retribuito le ragazze che venivano ospitate presso la sua abitazione a sua assoluta insaputa". L'imprenditore pugliese spiega inoltre di avere informato Berlusconi attraverso Lavitola.