Roma. Taglio dei vitalizi, gli interessati, le cifre e i risparmi per lo Stato
L'Ufficio di presidenza della Camera ha approvato il taglio dei vitalizi degli ex deputati proposto dal presidente M5s di Montecitorio, Roberto Fico. I sì sono stati 12: nove della maggioranza (M5s e Lega), uno del Pd e due di Fdi. Si sono astenuti i tre di Forza Italia e non ha partecipato al voto l'esponente di Leu. Il provvedimento dispone il ricalcolo dei vitalizi maturati fino al 31 dicembre del 2011 sulla base del sistema contributivo. Gli assegni maturati successivamente erano stati trasformati in pensioni calcolate con il contributivo già nel 2012. La delibera approvata oggi alla Camera prevede che il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari sia effettivo a partire dal primo gennaio 2019. Lo annuncia Fico al termine dell'ufficio di presidenza della Camera. Precedentemente l'entrata in vigore prevista era stata fissata al primo novembre di quest'anno. «Io non mollo e non mollerò mai. Oggi abbiamo riparato un'ingiustizia sociale e quindi una ferita. Non temo i ricorsi». Così il presidente della Camera commenta l'approvazione del taglio ai vitalizi degli ex parlamentari da parte dell'ufficio di presidenza di Montecitorio.
Il testo
Il testo licenziato oggi fissa a 1.470 euro il vitalizio per chi ha subito una riduzione dell'importo superiore al 50%. Per tutti gli altri, il tetto minimo è a quota 980 euro. I risparmi per le casse della Camera, secondo i calcoli del presidente Fico, ammonteranno a 40 milioni di euro l'anno. Trattandosi di una delibera dell'Ufficio di presidenza, il taglio riguarda soltanto gli ex deputati. Al Senato non è ancora stata presa alcuna decisione in merito, e nelle scorse settimane la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati aveva frenato sul progetto, sottolineandone l'impatto sui diritti acquisiti degli ex parlamentari. I parlamentari a riposo interessati dalle misure di taglio dei vitalizi sono circa 1.400 e alcuni di loro hanno minacciato di agire per vie legali contro i componenti dell'Ufficio di presidenza di Montecitorio. La disparità di trattamento rispetto a Palazzo Madama potrebbe essere uno degli argomenti da utilizzare per convincere i giudici a rimettere la questione alla Corte costituzionale.
La festa in piazza
Palloncini gialli e bottiglie di champagne: così il M5s festeggia in piazza di Montecitorio, davanti al Parlamento, l'abolizione dei vitalizi. «Grande soddisfazione per l'abolizione dei vitalizi. È un bel segnale per il Paese che si aspettava da tanto tempo. Avanti così! #ByeByeVitalizi». Così il premier Giuseppe Conte su twitter. «Stiamo cancellando un privilegio non un diritto e quando si fa qualcosa per le persone è giusto festeggiare», dice Francesco Silvestri, vice capogruppo alla Camera ai militanti. «Il regalo più bello che potevamo fare agli italiani nei primi 100 giorni di governo è quello tagliare per sempre gli inutili costi della politica. E lo facciamo concretamente, partendo dai vitalizi, privilegi senza capo né coda. La musica è cambiata e lo stiamo facendo capire sin dalle prime "note". Bye bye, vitalizi!». Lo afferma in una nota Gianluca Castaldi, senatore M5s. «Per quanto tempo abbiamo aspettato che questi privilegi venissero cancellati! Ora ci siamo, un sogno diventa realtà, bye bye vitalizi». Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio sul blog delle stelle parlando di «una conquista di civiltà». «Il Senato prenda esempio» dalla Camera, continua il leader del Movimento 5 stelle, ai cronisti che lo avvicinano durante la festa improvvisata davanti a Montecitorio. «Inoltre - aggiunge - abbiamo già pronta la legge per tagliare le pensioni d'oro e lo faremo nelle prossime ore». Il taglio, spiega, sarà «per chi non ha versato».
Fi: spot venuto male, lo pagheranno gli italiani
«In ufficio di Presidenza ci siamo astenuti: siamo a favore del taglio ai vitalizi, ma contrari a imbrogliare gli italiani. Oggi non assistiamo alla fine dei vitalizi come sostengono i Cinque Stelle, ma al futuro arricchimento degli ex parlamentari e dei loro avvocati. Approvare una delibera che nasce già viziata da incostituzionalità costringerà infatti la Camera dei deputati e i suoi organi a doversi difendere in giudizio dalla pioggia di ricorsi che sono già pronti sulle scrivanie degli avvocati. A rimetterci, alla fine, saranno quindi sempre le tasche degli italiani. C'è dunque poco da festeggiare». Così Mara Carfagna, Gregorio Fontana e Francesco Scoma, vice presidente, questore e segretario d'aula di Forza Italia alla Camera dei deputati e Mariastella Gelmini, capogruppo, in una nota diffusa al termine dell'Ufficio di presidenza che ha esaminato la proposta di ricalcolo dei vitalizi.
Gli interessati
Secondo i calcoli, sono 1.405 i vitalizi erogati dalla Camera a ex deputati (i senatori non sono coinvolti), ma il taglio riguarda una platea di 1.338 assegni che verranno ora ricalcolati secondo il metodo contributivo, e non più retributivo.
Il risparmio
Il taglio riguarda 1.338 vitalizi (67 non verrebbero intaccati), per circa 40 milioni di risparmi l’anno per le casse della Camera, circa 200 milioni per l’intera legislatura.
Le cifre
È difficile stabilire la cifra esatta, ma in base a proiezioni effettuate si calcola che alcuni assegni subiranno tagli fino a 5 mila euro. È il caso dell’ex ministro Claudio Martelli, che dovrebbe vedersi decurtato il vitalizio da oltre 8mila euro a poco più di 3mila. Il taglio più consistente riguarda 11 ex deputati, che da circa 4mila euro scenderebbero a circa 700 euro. La riduzione più numerosa va dal 20 al 50% e riguarda oltre 700 ex deputati. Per 67, invece, nessun ricalcolo, in quanto, in base al nuovo sistema maturerebbero il diritto a un assegno maggiore.