La strage alla centrale. Suviana, da domani i funerali. Primi passi dell'indagine
Le operazioni dei Vigili del fuoco alla centrale idroelettrica
Dopo il nulla osta arrivato dalla procura di Bologna, sono in programma a partire da domani i primi funerali delle sette vittime dell’incidente avvenuto alla centrale di Enel Green Power sul lago di Suviana (Bologna) martedì 9 aprile. Le indagini, intanto, dopo il recupero della “scatola nera” che ha registrato le operazioni compiute sull’impianto, cercano ora di appurare quale sia stata l’origine della tragica esplosione, se tutto sia partito dall'alternatore. L’inchiesta comunque si prospetta complessa.
Sui corpi delle vittime non è stata disposta l’autopsia perché la procura ritiene chiara la causa del decesso. È stato fatto dal medico legale un esame esterno, con una Tac e un esame tossicologico per capire se, subito dopo l’esplosione, le vittime possano aver inalato delle sostanze letali o comunque tossiche.
I primi due funerali, domani pomeriggio, saranno quelli del più anziano e del più giovane tra le vittime: Mario Pisani, 73 anni, e Vincenzo Franchina, 35.
Le esequie di Pisani si svolgeranno domani alle 16 nella chiesa madre di San Marzano di San Giuseppe (Taranto), in piazza Milite Ignoto. Mario Pisani lascia la moglie, tre figli e cinque nipoti. La salma si trova nell’ex abitazione della vittima, a San Marzano, dove è stata allestita la camera ardente.
Il sindaco Francesco Leo proclamerà il lutto cittadino. Pisani, ex dipendente Enel, era titolare di Engineering srl, una piccola azienda con sede a Mele (Genova), e lavorava come consulente.
Per stessa azienda lavorava Vincenzo Franchina, che si era spostato da Sinagra (Messina) a Genova, dove la moglie Enza (anch’ella originaria di Sinagra) lavora come infermiera all’ospedale Gaslini. Franchina, prossimo a compiere i 36 anni, era sposato da circa un anno, ed era padre di un bimbo da tre mesi.
La salma di Franchina arriverà alla Chiesa Madre di Sinagra alle 9, mentre il funerale sarà celebrato alle 16. Anche il Comune di Sinagra ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata.
Intanto l’inchiesta entra nel vivo. La procura di Bologna ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disastro colposo, al momento contro ignoti.
I carabinieri sono stati incaricati di sentire tutti i testimoni, a cominciare dai cinque feriti e dagli altri tecnici che erano nella centrale al momento dell’esplosione. Coloro che sono stati già sentiti nell’immediatezza dell’emergenza, verranno di nuovo ascoltati. Le testimonianze orali verranno incrociate dagli inquirenti con i dati tecnici.
Per cercare di ricostruire che cosa è accaduto martedì scorso, poco prima delle 15, tra i piani -8 e -9 si dovranno svolgere accertamenti complessi. Si dovrà attendere, prima di poter fare sopralluoghi, che la centrale sia svuotata dall’acqua che è ancora presente e che sia verificata l’assenza di danni strutturali.
Intanto sono iniziate le perizie sulla “scatola nera”, il sistema Scada (Supervisory control and data acquisition), già in mano agli inquirenti, che ha registrato tutte le operazioni nell’impianto, anche durante il collaudo dei 9 aprile ai nuovi software di aggiornamento alle turbine.
Potrebbero arrivare anche delle iscrizioni tecniche nel registro degli indagati, se la procura lo ritenesse necessario per svolgere alcuni passaggi procedurali nella ricostruzione dei fatti.
Tra i lavoratori Enel della centrale, che vivono nella vicina Castiglione de’ Pepoli (Bologna), non si crede a falle nella sicurezza verso la quale, dicono, c’è la massima attenzione, quanto piuttosto a un’avaria.
Mentre i superstiti dell’incidente, molto scossi, sono assistiti da un team di psicologi.