I dati di Telefono Amico. Suicidio, in sei mesi 3.600 richieste d'aiuto
Un operatore di Telefono Amico Italia
Come detto, a preoccupare particolarmente, è il gran numero di giovani e giovanissimi in difficoltà. A offrire uno stimolo di riflessione su come aiutarli a superare in maniera sana i momenti di difficoltà è la professoressa Michela Gatta, direttore dell’unità di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedale-università di Padova: «Avere un progetto più o meno impegnativo e strutturato, possibilmente a breve o medio termine e da realizzarsi assieme ai pari, aiuta a fare sentire i ragazzi attivi, coinvolti, con uno scopo verso cui dirigere e investire le proprie passioni. Progettare significa porsi degli obiettivi, scoprire e sperimentare le proprie competenze, relazionarsi con gli altri al fine di un traguardo comune, esperendo così processi che sostengono l'identità, l'autonomia e la responsabilità».
Il periodo che stiamo vivendo, aggiunge Petra, «sicuramente non aiuta a trovare un equilibrio psicologico e ad arginare preoccupazione e ansia, le crisi si susseguono una dopo l’altra e molto spesso sono amplificate da un linguaggio dei media che si focalizza sulla dimensione di crisi e allarme». Tutto questo può avere «un impatto negativo sul benessere degli individui, in particolare sui giovani, categoria particolarmente fragile. Bisognerebbe, quindi, recuperare un linguaggio e un atteggiamento che si focalizzino sugli aspetti positivi della vita, che siano in grado di infondere la speranza; speranza che ci permetta di guardare oltre le difficoltà del presente e di ritrovare un senso all’esistenza».Domenica prossima, Telefono Amico (www.telefonoamico.it) organizza in 20 piazze italiane l'evento “Non parlarne è 1 suicidio”. Si potrà lasciare un pensiero per chi sta vivendo un momento di difficoltà. Nel weekend, inoltre, in alcune città un monumento simbolo sarà illuminato con luce blu.