Anniversario. La memoria di don Peppe Diana, ucciso dalla camorra, corre sui social
Un'immagine tratta da un docufilm di Tv2000
Il Covid non blocca la memoria. Oggi, 27° anniversario della morte, si ricorda don Peppe Diana, il parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994. Domani e domenica è invece la 26ª Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso pubblico.
Già lo scorso anno il lockdown aveva impedito i tradizionali eventi, i cortei con migliaia di persone, le manifestazioni, i convegni. E la memoria aveva viaggiato sui social. Quest’anno si userà ancora molto la Rete, ma con alcuni piccoli eventi in presenza, rispettando rigorosamente le norme anticovid. Stamattina alle 7,30, ora dell’uccisione di don Peppe, nella sua parrocchia di San Nicola a Casal di Principe ci sarà come ogni anno la messa che il sacerdote non poté celebrare: i killer lo colpirono mentre, coi paramenti sacri, andava all’altare. Era il giorno del suo onomastico. A presiedere la celebrazione, trasmessa in diretta da TeleclubItalia, sarà il vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo. Al termine, con partecipanti contingentati, la deposizione di fiori sulla tomba di don Peppe.
Sarà poi la musica a fare memoria del giovane parroco: alle 16, sulle pagine social del Comitato don Peppe Diana e di Libera Caserta, con il contributo della Fondazione Polis, verrà trasmesso il concerto «I Partigiani del bene. Un Canto Libero per don Peppe Diana» a cura di Carlo Faiello, tra i più noti cantanti e autori napoletani; parteciperanno, in forma gratuita, artisti come Peppe Barra, Ambrogio Sparagna, Gianni Aversano, Marcello Colasurdo, Antonella Morea. Le musiche saranno alternate ai contributi del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, del presidente di Libera don Luigi Ciotti, del vescovo Spinillo, di Marisa Diana, sorella di don Peppe.
E la cultura è il tema centrale anche della Giornata della memoria, quest’anno intitolata «A ricordare e riveder le stelle». Non ci sarà il grande corteo nazionale ma tante piccole iniziative in spazi culturali locali, dove sabato mattina saranno letti i più di mille nomi delle vittime innocenti. È stata scelta la cultura, spiegano i promotori, «che in quest’anno di pandemia è stata spesso penalizzata, ritenuta non essenziale, ma che è capace di svegliare le coscienze, seminare responsabilità e generare partecipazione. La cultura quale ingrediente fondamentale per la lotta alle mafie e alla corruzione, scintilla di memoria e impegno sociale».
A Roma l’iniziativa si svolgerà all’Auditorium Parco della Musica, a Palermo nel Teatro Massimo, a Milano davanti a Palazzo Marino, a Locri presso il Teatro Greco di Portigliolo. A sera saranno proiettati i nomi delle vittime sulle facciate di vari monumenti: la Mole Antonelliana di Torino, l’Arco San Nicolò a Firenze, il Campanile di San Marco a Venezia. Anche il mondo dello sport scende in campo grazie al Coni: federazioni e realtà sportive di promozione sociale vestiranno la maglia «Lo sport non vi dimentica».