Stop alle famiglie rovinate dalla
ludopatia, stop alle concessioni indiscriminate, stop all’illegalità che
prolifica attorno a slot e sale scommesse. I sindaci hanno le idee chiare e
vogliono farle valere. Tanto che sono già 200 i comuni ad aver sottoscritto il
Manifesto contro l’azzardo, la campagna lanciata da Terre di mezzo e
Legautonomie per dire basta all’impotenza delle amministrazioni locali nei
confronti del fenomeno.Il Manifesto – cui hanno aderito tra gli altri il comune di Milano, Torino,
Venezia, Piacenza, la Regione Calabria, la Provincia di Siracusa – ha come
obiettivo la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare che
mira a dare più potere ai sindaci non solo nella lotta al contrasto del gioco
d’azzardo, ma anche in azioni di prevenzione: ambiti in cui finora i primi
cittadini si sono trovati soli e senza armi, visto che in assenza di una
normativa specifica provvedimenti e delibere emessi a livello locale possono
essere impugnati dai concessionari. È il caso – clamoroso – di Verbania, dove
il sindaco che aveva limitato l’uso delle slot dalle 15 alle 22 con
un’ordinanza è stato multato dal Tar per aver “danneggiato” la ditta
produttrice e costretto a pagare 1,3 milioni di euro.Ecco perché il cardine della proposta di legge su cui insiste il Manifesto
dei sindaci è la tutela del diritto alla salute di ogni persona, riconosciuto
dalla Costituzione (art. 32) e quindi inattaccabile. I Comuni chiedono poi che
si individui nel sindaco l’autorità competente, previo parere della Questura,
per rilasciare l’autorizzazione per l’apertura di sale da gioco (con distanze
minime da luoghi sensibili, orari ecc.); che vengano previsti strumenti di
contrasto del gioco illegale e delle infiltrazioni mafiose, modalità per la
tracciabilità dei flussi finanziari, azioni contro l’evasione fiscale e
tributari. Altro punto della proposta di legge è il divieto di ogni forma di
pubblicità che favorisca l’accesso al gioco d’azzardo. Infine, si prevede la
prevenzione, la cura e la riabilitazione per i malati di gioco e l’assistenza
psicologica per i familiari (come avviene per le demenze e le disabilità), più
una somma da destinare al Fondo per le politiche sociali.Il 9 luglio, a Roma, con la campagna "Mettiamoci in gioco" – che
riunisce realtà molto diverse della società civile e delle associazioni che
lottano contro i danni del gioco d’azzardo – anche i rappresentanti dei Comuni
che hanno aderito al Manifesto incontreranno i parlamentari per presentare le
proposte della campagna. Intanto la raccolta di adesioni continua anche grazie
al sito www.scuoladellebuonepratiche.it, completamente dedicato
al tema del contrasto all’azzardo e dove è possibile conoscere le esperienze
dei Comuni che hanno già dichiarato guerra al gioco e tutti gli eventi, gli
incontri e i convegni in programma nelle prossime settimane sulla ludopatia.