Attualità

Coronavirus. Gli auguri di Conte: rinunce per non perdere ciò che conta

Roberta D'Angelo e Redazione Romana domenica 12 aprile 2020

Il premier conte

"Buona Pasqua a tutti gli italiani", augura Giuseppe Conte che da Facebook, si rivolge "a chi oggi soffre, a chi di fronte ha una sedia che rimane vuota, a chi lotta nelle corsie degli ospedali per allontanare lacrime e dolore dalla propria comunità". "Ci mancano - aggiunge il presidente del Consiglio - i sorrisi dei parenti, anche più prossimi, gli abbracci degli amici, le belle tradizioni dei nostri paesi, le strette di mano in chiesa, in piazza, al bar". "Le rinunce che ognuno di noi compie in questa domenica così importante - annota - sono un gesto di attaccamento autentico a quello che conta davvero e che potremo riprenderci presto. Oggi non sarà come le altre volte, ma non lo sarà nemmeno domani, quando stringeremo più forte quello a cui teniamo. Insieme ce la faremo".

Intanto il ministro dell'economia Roberto Gualtieri annuncia: "Bonus di 600 euro entro la prossima settimana. La prossima tranche di aprile sarà erogata più rapidamente e sarà più consistente".

I Dpcm di Conte continuano ad andare stretti ai governatori del Nord delle regioni più colpite, e ancora una volta torna la 'Babele delle lingue'. Come da copione da inizio pandemia, è Attilio Fontana il primo a smarcarsi, per confermare le chiusure fino al 3 maggio di tutte le attività (comprese librerie e tutte quelle sdoganate dal provvedimento del premier), ma soprattutto sulla Cassa integrazione: a fronte dei ritardi della macchina centrale, la Lombardia anticipa l’erogazione. Anche il presidente del Piemonte, Alberto Cirio (con la conferma di misure più restrittive), del Veneto, Luca Zaia, e quello del’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si muovono in autonomia, con le rispettive priorità. Si continua ad oscillare, così, fra ulteriori restrizioni e spinte per riaprire almeno alcune attività. Al riguardo ieri il premier Conte ha tenuto una prima videoconferenza con il comitato di esperti convocati venerdì: il capo di governo ha chiesto alla loro guida, Vittorio Colao, di «elaborare proposte da offrire per il progressivo ritorno alla normalità» e il manager prescelto ha assicurato il «massimo impulso» alla loro attività. Anche perché le esigenze sociali crescono, tant’è che a esempio sulla Cig i lombardi – assicura il loro governatore – «non possono aspettare oltre. Non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del governo. Regione Lombardia invece con un accordo con banche e sindacati garantisce le risorse per l’anticipo» del pagamento. E dunque, «entro una settimana, fino a 1 milione di lombardi potranno chiedere in banca l’assegno, soldi veri. In Lombardia parliamo con i fatti se lo Stato non c’è», dice Fontana. Un’occasione ghiotta per Matteo Salvini per mettere all’angolo il governo. «Non inseguiamo chi mente e chi insulta, ma risolviamo i problemi dei cittadini», scri- ve su twitter. La Lombardia, dunque, diviene il modello per il Carroccio insofferente. Tanto che Fontana annuncia pure che «restano in vigore fino al 3 maggio le misure restrittive». In sostanza, si conferma «la chiusura degli alberghi, degli studi professionali (con le eccezioni già in vigore), dei mercati all’aperto e tutte le attività non essenziali ». Stessa strada per il Piemonte. Ma anche Luca Zaia in Veneto è pronto a firmare una nuova ordinanza, perché «con il nuovo Dpcm di fatto il lockdownnon c’è più, parlare di misure restrittive non ha più senso». E allora, continua il governatore veneto, «ho visto le filiere che si possono riaprire». Saranno «ricalibrati i trasporti», messi «in sicurezza i dipendenti ». Ma si riparte. Preoccupata la maggioranza, guarda con timore alle mosse venete. Ma è sulla Cig che il governo, con il ministro per le Regioni Francesco Boccia, stigmatizza: «È vero che bisogna dare risposte rapide ai cittadini lombardi. Dispiace però notare che l’ennesima polemica innescata dalla Regione è, anche stavolta, infondata. Non risultano, infatti, ancora richieste all’Inps da parte della Lombardia, a differenza di altre Regioni (Emilia, Friuli, Lazio, Molise e Toscana). È complicato dare risposte se non ci sono richieste». Per l’Emilia, intanto, Bonaccini firma «ordinanze per estendere le restrizioni nelle province di Piacenza e Rimini fino al 3 maggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA NUOVI ATTRITI Fontana: i soldi ai lavoratori lombardi li anticipiamo noi Il ministro Boccia: «Non avete presentato liste all’Inps». Anche Cirio (Piemonte) si muove 'in autonomia'. Oggi ordinanza veneta