Da ieri, anziché fare il verso in classe al proprio insegnante, accompagnano l’anziano della vicina casa di riposo in carrozzella e, se è autonomo, gli insegnano loro stessi a fare l’orto. La punizione tradotta in formazione, lo sberleffo reinterpretato nell’educazione alle regole della convivenza e, soprattutto, al rispetto dell’altro. Il bullismo, insomma, trasformato in solidarietà. a ieri, anziché fare il verso in classe al proprio insegnante, accompagnano l’anziano della vicina casa di riposo in carrozzella e, se è autonomo, gli insegnano loro stessi a fare l’orto. La punizione tradotta in formazione, lo sberleffo reinterpretato nell’educazione alle regole della convivenza e, soprattutto, al rispetto dell’altro. Il bullismo, insomma, trasformato in solidarietà. Accade a 25 studenti di una seconda classe della storica Scuola enologica "Cerletti" di Conegliano, la prima del genere fondata in Italia. Un gruppo di questi ragazzi si è preso gioco per qualche tempo di un insegnante. Quando la sopportazione dell’interessato è finita, la presidente, Damiana Tervilli, ha fatto scattare la sospensione, ascoltati anche gli altri docenti. È stato però difficile individuare i 2-3 responsabili, anche perché gli amici non hanno voluto fare i loro nomi. Ecco, dunque, che tutti e 25 i giovani hanno ricevuto il provvedimento di sospensione: 6 giorni a casa. Anzi no. I ragazzi stessi e le loro famiglie, che convocate dalla preside hanno condiviso la proposta, hanno accettato di "espiare la pena" facendo del volontariato. Poco distante dal Cerletti c’è la casa di riposo Fenzi di Conegliano. Da lunedì mattina, a gruppetti di 4 e per 6 giorni, gli studenti si fanno accompagnare da educatori dell’istituto in servizi alla persona, entrando negli stessi reparti, accompagnandoli con la carrozzina o portando qualche medicina. Tutte mansioni ovviamente compatibili con la loro (non) preparazione.