Bombe di mafia del '93. Mattarella: sconfitto il piano eversivo di Cosa Nostra
La commemorazione a San Giorgio al Velabro con il sindaco Roberto Gualtieri
«Ricorrono trent'anni da quella notte, tra il 27 e il 28 luglio del 1993, in cui la mafia effettuò gli attentati in via Palestro a Milano e davanti alle Basiliche romane di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro. A Milano fu una strage. Persero la vita i Vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l'Agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari, il cittadino del Marocco Moussafir Driss. Tanti i feriti sia nel Capoluogo lombardo sia a Roma».
Una foto della chiesa gravemente danneggiata dall'esplosione - ANSA
A ricordarlo, in una nota, è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Alle vittime innocenti dello stragismo mafioso va il deferente pensiero della Repubblica, mentre rivolgo ai loro familiari sentimenti di intensa solidarietà e vicinanza. Quelle bombe - prosegue Mattarella - erano parte di una strategia terroristica che ha avuto il culmine negli agguati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e che è proseguita fino a colpire siti artistici prestigiosi, simboli della bellezza e della storia del Paese, luoghi di significativa identità religiosa».
La lapide commemorativa - ANSA