"Un momento commovente e
significativo". Lo ha detto l'arcivescovo metropolita di
Catania Salvatore Gristina ai funerali dei 13 migranti morti
recuperati nei fondali al largo della Libia, dove il 18 aprile
è affondato un peschereccio, con centinaia di vittime di cui ancora continuano le ricerche . "Abbiamo
ricordato queste 13 persone e i fratelli e le sorelle che, in
quest'ultimo periodo e nella tragedia in cui hanno perso la
vita. La gente - ha aggiunto - ci interpella circa la nostra
umanità e circa quei sentimenti che devono sempre più
caratterizzarci, come la solidarietà. Sempre con più
sensibilità dobbiamo farci carico di queste vicende. Nessuno,
nè persona, nè istituzione può tirarsi indietro: tutti siamo
impegnati. Oggi abbiamo pregato e con la preghiera non è
evasione, ma la preghiera è innanzitutto ricordare tutti i
fratelli e le sorelle che hanno trovato la morte in queste
condizioni. La preghiera significa anche l'umile consapevolezza
che si tratta di un grande problema è che abbiamo bisogno di
lavorare tutti uniti". Catania, ha concluso, "ha voluto
esprimere tutta questa realtà anche se il contesto certamente
è quello del dolore, ma dobbiamo sempre più muoverci verso
questi sentieri di umanità e di solidarietà". Il rito si è svolto a Palazzo dei
Chierici, dove musulmani, coopti e cristiani hanno pregato
insieme. Le salme, recuperate dalla Marina Militare, sono
giunte la settimana scorsa nel capoluogo etneo. Le vittime,
tutte verosimilmente nordafricane, di sesso maschile e di
un'età compresa tra i 23 ed i 30 anni, non sono state ancora
identificate ma durante gli accertamenti tecnico legali sono
stati prelevati tessuti per ricostruire il Dna. Le bare su
indicazione del Prefetto sono state prelevate da un'azienda
confiscata alla mafia. "Sono persone che hanno inseguito un
sogno - ha detto il sindaco Enzo Bianco - una speranza e io
penso che davanti a queste tragedie tutto il resto, le
polemiche politiche, facciano rabbrividire. Abbiamo voluto
compiere un gesto di umanità e Catania non si tira indietro.
Noi li seppelliremo nel nostro cimitero. La città di Catania
rivolge unomaggio a queste persone e alle molte altre di cui
non recuperemo maii corpi, che hanno lasciato la loro terra per
inseguire un sogno che si è infranto dopo mille sofferenze ma
che credo sia dovere di un continente come l'Europa di grande
civilta non dimenticare".