Una piaga sociale, umana, drammatica. «Una strage di innocenti senza senso e che scuote le coscienze», non solo quando a morire sulla strada sono i giovani. “Strada Assassina”, Nerosubianco edizioni, il libro scritto dal giornalista Dino Frambati, consigliere dell’Ordine nazionale dei giornalisti e storico collaboratore di Avvenire, raccoglie le testimonianze di chi ha perso figli o congiunti in incidenti stradali e interviste di chi si è impegnato perché l’omicidio stradale diventasse reato. Un volume scritto insieme alle associazioni Madre Coraggio e Familiari Vittime delle Strada, che è stato presentato a Roma questo pomeriggio, presso la sede della Provincia di Roma, in collaborazione con l’Associazione Insieme per Fabrizio. Un evento a cui ha partecipato anche l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma Eugenio Patané ed è stato introdotto dal Consigliere del Comune di Roma Lorenzo Marione. Il ricavato della vendita del libro di 150 pagine, che consente di addentrarci in una realtà terribile a cui spesso si dedica poca attenzione, sarà investito nella distribuzione di “Strada assassina” nelle scuole superiori di Roma.

«Mi auguro che questo libro diventi uno strumento per far riflettere, capire, come indicano le Associazioni, che non si può morire perché qualcuno ha bevuto troppo o, peggio, ha assunto droghe. O ha infranto i limiti di velocità – spiega Dino Frambati - Un testo che spero diventi fondamentale per maggiore sicurezza stradale, che oggi anche il governo ritiene tema essenziale». La speranza – continua l’autore – è che questo volume «apra una nuova era di maggiore attenzione e repressione a chi non si rende conto che auto e moto sono mezzi eccezionali ed utili se usati con criterio e rispettando le regole».