Il fronte del reddito. Stop al Rdc, ci mette la faccia l'Inps
La spina staccata via Sms, da agosto, a circa169mila percettori del reddito di cittadinanza e relative famiglie rimane un caso politico e sociale di grande portata. Ci mette la faccia l’Inps, a spiegare il passaggio, da settembre, al Supporto per la formazione per gli “occupabili” che perdono il beneficio, con l’avvio di corsi di avviamento al lavoro. Ma di fronte alla situazione incandescente, specie in alcune aree del Sud in cui la massa critica dei percettori è più imponente, le opposizioni vanno all’attacco del governo. Parla di «brutalità» Elly Schlein.
«A persone che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena la risposta della destra sostanzialmente è: “Fatti vostri”», afferma la segretaria del Pd. «Un modo per dire “adesso arrangiatevi”», sostiene anche il presidente del M5s, Giuseppe Conte. «Una vera e propria vergogna» per l’ex presidente della Camera, Roberto Fico. Un atto che getta «migliaia di persone nello sconforto più totale», interviene un’altra ex presidente della Camera, Laura Boldrini, del Pd e presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, che mette assieme la contrarietà del governo, «seguendo lo stesso impianto ideologico» anche al salario minimo. «Approccio privo di tatto e codardo» per Angelo Bonelli, coportavoce di Europa Verde. Una «bomba sociale pronta ad esplodere», la definisce l’ex presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro, tornato in politica come segretario nazionale della nuova Dc. «Un peso enorme lasciato sulle spalle dei servizi sociali territoriali», denuncia il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. La Cgil Campania parla di «tensioni soprattutto a Napoli e provincia» e di «aggressioni ai dipendenti delle sedi Inps». Conte invita il governo a «riunirsi immediatamente per differire i termini», e parla di «dilettanti».
Ma l’unica risposta arriva proprio dall’Inps. «Nessuno sarà lasciato solo»: assicura il direttore dell'area metropolitana di Napoli, Roberto Bafundi. Per i cittadini colpiti dal “taglio” ad agosto (risparmiato a chi ha nel nucleo minori, disabili e “over 65”) c’è però, per «circa la metà» di loro in situazione di disagio sociale (ad esempio tossicodipendenza o disagio abitativo), la possibilità di rivolgersi ai servizi sociali; e, se inseriti in un progetto multidimensionale di recupero, potranno avere ancora il sussidio. Gli altri dovranno andare ai centri per l’impiego e firmare il “Patto di servizio personalizzato per essere avviati al lavoro”, presentando domanda attraverso il sistema informativo Sisl. Sottoscritto il patto personalizzato, ci sarebbe (il condizionale è d’obbligo ricordando i “navigator” introdotti da Luigi Di Maio) la prospettiva di percepire con l’avvio dei corsi “solo” 350 euro su 12 mensilità. Ma la maggioranza non cambia idea e il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, chiede una commissione parlamentare di inchiesta, per accertare le responsabilità dell’ex presidente dell’Inps Tridico sul Rdc, «per non avere consapevolmente attivato i controlli, al fine di non far perdere consenso elettorale e personale ai suoi mandanti». Ma per Conte si tratta di «bullismo istituzionale».