Il presidente di Stamina Foundation,
Davide Vannoni, ha chiesto il patteggiamento a 1 anno e 10
mesi: in cambio i legali sono pronti a ritirare il ricorso al
Tar del Lazio contro il Ministero della Salute e a fermare
l'attività in Italia. Vannoni è imputato con
altre 13 persone, fra i vari reati, di associazione per
delinquere aggravata e finalizzata alla truffa.
Secondo l'accusa, il padre del metodo Stamina capeggiava una
banda pronta a tutto pur di fare quattrini: vantava brevetti mai
ottenuti, orchestrava manifestazioni di piazza, trattava i
pazienti come cavie, operava in condizioni lontanissime dagli
standard di sicurezza.
Nelle carte del processo è finita tutta la Stamina-story,
dagli esordi nei seminterrati all'approdo agli Spedali Civili di
Brescia. Anni di esperimenti, di carte bollate, di polemiche:
ben 42 faldoni di documenti sulle cure somministrate a pazienti
a Torino, Carmagnola, San Marino, Trieste e Brescia dal 2008
allo scorso agosto, quando l'attrezzatura e le cellule staminali
sono state sequestrate dai carabinieri del Nas. Stanno arrivando anche le richieste di patteggiamento della maggior parte degli altri
imputati.
Sarà il gup di Torino Potito
Giorgio a pronunciarsi, martedì prossimo, sulla richiesta di
patteggiamento presentata da Davide Vannoni nell'ambito del
processo Stamina. Sul tavolo del gup, secondo quanto appreso,
stanno arrivando anche le richieste di patteggiamento della
maggior parte degli altri imputati.
Con l'eventuale patteggiamento, le parti civili del processo
potranno ottenere un risarcimento soltanto con un nuovo processo
in sede civile.