Con la crisi gli italiani sembrano
diventati meno spreconi. Otto consumatori su dieci, nel
sondaggio promosso dal Movimento difesa del Cittadino (Mdc),
hanno dichiarato non di gettare quasi mai gli avanzi di cibo. La
percezione è che in casa si spreca meno. Più consapevolezza
dunque nel riempire il carrello della spesa, così il che frigo
non deborda più di vettovaglie dimenticate o maxi porzioni. Ma,
sottolinea Coldiretti, "molto resta da fare con ogni italiano
che, nel 2014, ha comunque buttato nel bidone della spazzatura
ben 76 chili di prodotti alimentari durante l'anno", secondo
quanto rileva una l'indagine Coldiretti/Ixè diffusa nella
seconda Giornata di prevenzione dello spreco alimentare in
Italia, istituita dal ministero dell'Ambiente.
Con la povertà che dilaga anche tra le famiglie italiane, "lo
spreco alimentare è una vergogna che chiama in causa ognuno di
noi" ammonisce il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti,
invitando tutti "a Expo 2015 per rispondere a questione sociale,
morale, ambientale". "Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene
sprecato" sottolinea il ministro delle Politiche agricole,
alimentari e forestali Maurizio Martina che, su Twitter, fa un
appello: "Serve l'impegno di ciascuno".
"Con la crisi si spreca di meno perché c'è meno da sprecare,
- commenta Silvia Biasotto, responsabile area alimentazione Mdc
- si acquista meno ma è anche vero che i consumatori italiani
sono più attenti. Il problema dello spreco domestico deriva da
cattive abitudini e dalla non conoscenza di buone prassi della
conservazione del cibo". Secondo l'indagine Coldiretti/Ixè, tra
chi ha tagliato gli sprechi, il 75% fa la spesa in modo più
oculato, il 56% riutilizzando gli avanzi, il 37% riducendo gli
acquisti, il 34% guardando la data di scadenza e l'11% donando
in beneficenza. Anche al ristorante un italiano su tre si porta
a casa gli avanzi con la cosiddetta "doggy bag".
Intanto è boom di iniziative antispreco nelle catene di
supermarket. "E sono finalmente in vista - sottolinea il
presidente di Last Minute Market Andrea Segrè - gli incentivi
alla donazione delle eccedenze e dei prodotti alimentari
invenduti lungo la filiera agroalimentare, attraverso la
semplificazione, razionalizzazione e armonizzazione del quadro
normativo".
La Giornata di prevenzione degli sprechi "deve servire ad
incentivare le politiche civiche e il senso di appartenenza ad
una comunità globale" afferma il presidente di Confeuro Rocco
Tiso. E per il deputato Pd Nicodemo Oliverio, è utile per
"migliorare la qualità della vita quotidiana". Anche perché,
denuncia il Wwf, lo spreco ha impatti sul clima: l'impronta di
carbonio del cibo sprecato, ogni anno, viene stimata in 3,3
miliardi di tonnellate di CO2. E Il diretto costo economico
dello spreco alimentare dei prodotti agricoli (esclusa la pesca)
viene valutato sui 750 miliardi di dollari, quanto il Pil della
Svizzera. "Uno spreco insulso che ha conseguenze devastanti
sulle risorse naturali"conclude il direttore della Fao Jose
Graziano da Silva.