Attualità

Sport e legalità. A Roma una palestra contro lo spaccio e il degrado in periferia

Vincenzo R. Spagnolo martedì 24 gennaio 2023

L’inaugurazione della Palestra della Legalità ieri a Roma

«Non sarei quello che sono oggi, senza l’opportunità che mi è stata data di fare dello sport...». Marco è un giovane atleta cresciuto qui, fra i palazzoni di San Basilio, un tempo borgata di periferia e oggi quartiere popoloso all’estremo nord-est di Roma. Questa per lui e per molti abitanti della zona è una giornata di orgoglio e di speranza, perché in un locale un tempo occupato dagli spacciatori è appena fiorita una nuova possibilità di riscatto attraverso il sudore, la disciplina e il rispetto che si imparano con la pratica sportiva.

Al numero civico 28 di via Carlo Tranfo, è nata infatti la «Palestra della Legalità», che sarà gestita dal Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato e dove ragazzi e ragazze del quartiere potranno imparare i rudimenti della boxe.

Un’iniziativa già sperimentata al Tiburtino, alto quadrante di periferia della Capitale, e in altre zone d’Italia, come a Marcianise, nel Casertano. E replicata qui grazie a un protocollo di intesa siglato fra Sport e Salute S.p.A. e il ministero dell'Interno, con l'impegno di attivare collaborazioni in ambito sociale e sportivo. Progetti che, in aree urbane come questa, hanno ancora più valore, perché possono strappare adolescenti e giovani alle grinfie di chi pensa di utlizzarli come manovalanza per i propri traffici.

Le cronache degli ultimi anni hanno raccontato di come ‘ndrangheta e camorra abbiano provato a trasformare vie e piazze di San Basilio in una sorta di narco-mercato a cielo aperto. E lo stesso immobile in cui ora fanno bella mostra un ring, i sacchi e le corde per gli allenamenti e gli spogliatoi, era finito in mano ai pusher.

«Questi locali, che erano occupati, sono stati sgomberati dalla sindaca Raggi e noi abbiamo proseguito questo lavoro - racconta il sindaco di Roma Roberto Gualtieri -, facendone una palestra, destinata a diventare un presidio di cittadinanza». Un modello, prosegue il sindaco, «che stiamo replicando anche in altri contesti, recuperando palmo a palmo certi territori allo spaccio e alla criminalità».

Fiammella vitale di questa opera di resistenza civile è don Antonio Coluccia, parroco anti-spaccio messo sotto scorta per le minacce subite: «Vorrei che i ragazzi di questi quartieri avessero lo stesso diritto di scelta dei loro coetanei di zone benestanti come i Parioli - ragiona -. Credo in quel vangelo laico che è la Costituzione, quando all’articolo 3 impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che frenano il pieno sviluppo delle persone».

Al suo fianco, sono scese in campo le istituzioni, coi ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e dello Sport Andrea Abodi e il capo della Polizia Lamberto Giannini. «Luoghi come questa palestra - osserva il titolare del Viminale - possono contribuire a dare una diversa rappresentazione dello sport, non un evento tribale di divisione come hanno mostrato gli scontri di Pagani». Anche lui ritiene «importante dare occasioni ai ragazzi in quartieri come questo. Speriamo che tra qualche anno da uno di loro possa arrivare una medaglia olimpica».

Mentre Abodi si augura che da Roma «parta un messaggio» positivo per le periferie di tutto il Paese. E il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, lancia una serie di progetti sociali: «Sport a scuola, nei parchi, nei quartieri e in carcere. Coinvolgeremo 12mila società sportive e il Terzo settore per permettere a un milione e centomila persone di fare sport gratuitamente».

Poco più in là, fra gli atleti delle Fiamme oro, il campione olimpico Roberto Cammarelle scherza e abbassa la guardia. Prima che le autorità smobilitino, gli studenti scattano foto con loro. Giorgia, della vicina scuola Gandhi, è contenta perché «questa è una opportunità per tutti noi». I ragazzi sciamano via allegri, mentre il cielo su San Basilio da grigio diventa azzurro. Un piccolo, incoraggiante, segno di speranza.