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Coronavirus. Speranza: misure di contenimento prorogate al 31 luglio

Alessia Guerrieri martedì 14 luglio 2020

I numeri del contagio nel mondo sono «impietosi». Per questo «non possiamo abbassare la guardia». E non abbassare la guardia significa proseguire con tutte quelle regole anti contagio adottate finora almeno fino al 31 luglio, compresa la quarantena per chi arriva da 13 Paesi extra-Ue (e da tutti i Paesi extra Ue) con alta incidenza di nuovi positivi, perché il rischio di importare il contagio è «concreto», ma può essere «fortemente ridotto». Il ministro della Salute Roberto Speranza torna in Senato per riferire sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del virus Covid-19 e sul nuovi Dpcm. «In quaranta giorni nel mondo il numero dei contagiati è raddoppiato, raggiungendo i 13 milioni», ricorda Speranza, «i morti sono oltre mezzo milione». Il nemico insomma ancora c’è, «non è ancora sconfitto e continua ad espandersi» e questo rende la situazione internazionale «molto preoccupante». Ecco perché vengono prorogate per altre due settimane le misure oggi in vigore, cioè l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, il rispetto dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, il divieto di assembramento, le sanzioni penali per chi viola la quarantena, il divieto di ingresso o l’obbligo di quarantena per chi arriva da Paesi extra Ue.

Ma il responsabile della Salute parla anche della proroga dello stato di emergenza che scade il 31 luglio e che ha portato non pochi malumori soprattutto all’opposizione. «Al momento nessuna decisione è stata assunta sulla proroga dello stato di emergenza – spiega Speranza - dovrà riunirsi il Cdm e il Parlamento dovrà essere protagonista». Il ministro infatti non considera archiviata la fase di emergenza, ma «il punto è discutere quali siano gli strumenti più adeguati per affrontarla» e lo si dovrà fare con il confronto alla Camera e al Senato. Anche perché «non esiste il rischio zero senza il vaccino», su cui l’Italia sta lavorando in collaborazione con altri Paesi fondamentale nella ricerca come nel contenimento del Covid-19 visto che «nessuno si salva da solo». Perciò la ricerca della massima convergenza nella gestione di questa difficile emergenza sanitaria «non è una concessione che il governo regala alle opposizioni né uno sconto che le minoranze fanno alla attuale maggioranza parlamentare», sottolinea poi il ministro della Salute Speranza, «la via maestra per portare il Paese definitivamente fuori dalla tempesta. È la via della responsabilità. L'unica, a mio avviso, seriamente percorribile nell'interesso prioritario e prevalente del nostro Paese».

Tuttavia le prossime settimane saranno impegnate anche per consentire il rientro in sicurezza a scuola, «la partita più importante. Senza non potremo dire di essere davvero fuori dal lockdown», aggiunge Speranza. Già avviati così i bandi per reperire i kit per fare i testi sierologici al personale della scuola e per le mascherine per tutto il personale e gli alunni, perché l’obiettivo è appunto quello tenere un livello di monitoraggio adeguato.