Attualità

L'Italia e la corsa allo Spazio, i sogni dei piccoli e gli obiettivi dei grandi

Massimo Chiari lunedì 2 settembre 2024

Visto dalla Terra, lo Spazio è double-face: c’è lo sguardo degli degli adulti e c’è quello dei bambini. Il primo sono le esplorazioni, come le missioni Exomars verso il Pianeta Rosso in cerca di nuove forme di vita, e Artemis sulla luna con il progetto di insediarvi una stazione orbitale permanente. Un settore che vede l’Italia protagonista nelle nuove frontiere di viaggio nell’universo e che nel quinquennio 2023-2027 grazie a fondi europei (Esa), nazionali e Pnrr beneficerà di risorse per ben 7,2 miliardi di euro. La seconda faccia, invece, è rappresentata dall’immaginazione e dai sogni dei piccoli: vivere un’avventura spaziale, fare amicizia con gli alieni (ET per primo), galleggiare leggeri in assenza di gravità.

“A un passo dalla Luna. Una leadership italiana ed europea” è il titolo del cortometraggio - prodotto dal Gruppo The Skill di Andrea Camaiora - che si propone di raccontare entrambi i lati dello Spazio e che martedì 3 settembre sarà presentato all’81esima Mostra del Cinema di Venezia. Parte delle riprese del docufilm è dedicata ai “work in progress” nelle aree di produzione e nei laboratori torinesi di Thales Alenia Space, azienda del Gruppo Leonardo in prima linea nell’esplorazione spaziale. Ma a fare da contrappunto sono le emozioni dei ragazzi di tre scuole primarie del Veneto: “Giovanni Pascoli” di Cinto Euganeo, “Guido Negri” di Vo’ e “Guglielmo Marconi” di Lozzo Atestino. Entusiasmo, meraviglia e un pizzico di quel timore che l’ignoto incute sempre: “Lo spazio mi incuriosisce perché ci sono un sacco di belle cose, non si sa mai quello che può fluttuare” dice una bimba. “Mi incuriosisce tanto perché ci potrebbero essere milioni di galassie… però non ci starei molto” le fa eco un compagno, prudente.

Scritta e diretta da Lorenzo Munegato e Alberto Pezzella, l’opera alterna le spettacolari immagini satellitari di Esa e Nasa ai disegni realizzati, con gli insegnanti, dagli studenti di quarta e quinta. Si entra poi dentro Altec, centro di eccellenza italiano per il supporto delle operazioni della Stazione Spaziale Internazionale. “L'emotività e gli occhi aperti dei piccoli ci hanno dato una chiave di lettura originale per spiegare una realtà che sembra un film” ha spiegato Munegato. E in effetti, la tecnologia attuale compete a pieno titolo con la fiction dei blockbuster di Hollywood.

La “corsa allo Spazio” è e sarà sempre più un tema dominante di questa fase storica: obiettivo ambito come prolungamento delle sovranità nazionali, giacimento di terre rare e di acqua, ma anche terreno per condurre in assenza di gravità ricerche e sperimentazioni in medicina contro le malattie rare, agricoltura sostenibile, risparmio energetico. In Italia sono oltre 400 le aziende del comparto che, tra investimenti pubblici e fatturato generato da beni e servizi basati su tecnologie spaziali, ha un valore complessivo che sfiora i 3 miliardi di euro. Grazie all’iniezione di finanziamenti pubblici, il nostro Paese mira a rafforzare la propria leadership in compagnia di USA, Cina, Russia, Francia, Germania, Corea, Giappone. Il governo ha ben presente l’argomento. In una recentissima intervista al “Corsera” il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ricordando sia la legge quadro sulla “space economy” all’esame di Montecitorio che l’inserimento dello Spazio nel Piano Mattei, ha sottolineato il sorpasso sulla Francia nel comparto dei satelliti: “Un cambiamento determinato da strategia, strumenti e risorse, ben indirizzate con una visione industriale e un nuovo contesto legislativo adeguato ai tempi. Siamo l’unico Paese in condizione di operare in ogni settore dell’industria spaziale”.

Il ministro cita esplicitamente l’expertise di Thales Alenia Space Italia, che è tra i protagonisti del docufilm in programma a Venezia in cui si raccontano Exomars (2028) per quanto riguarda l’esplorazione di Marte e la missione ‘Artemis’ (2025) per la Luna, con la costruzione del Lunar Gateway, la stazione cislunare, e la futura base che permetterà agli astronauti di trascorrere interi periodi su quel suolo. “Da piccolo non volevo fare l’astronauta – spiega nel corto il ceo Massimo Claudio Comparini – Volevo costruire macchine che avrebbero portato l’uomo nello spazio, e in fin dei conti è quello che faccio. L’Italia è all’avanguardia attraverso le sue tecnologie e e sue grandi imprese, ma senza visione la tecnologia non basterebbe a immaginare grandi progetti spaziali”. Camaiora si focalizza su un altro angolo: “Il valore delle persone impegnate sul campo, la passione che le muove in una filiera italiana di grande qualità, che coinvolge imprese, università e centri di ricerca”. Tecnologia, visione, e passione. L’astronauta Luca Parmitano, già ai comandi, invita gli spettatori: “Oggi vorrei portarvi a volare con me dentro la stazione”. Verso l’infinito e oltre, come esortava Buzz Lightyear per la gioia dei piccoli fans di Toy Story.