Attualità

L'AGGUATO. Esecuzione a Milano, la donna colpita per prima

martedì 11 settembre 2012
Il killer ha sparato prima alla donna. Questa la ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile, impegnati da ieri a chiarire la dinamica della sparatoria avvenuta alle 20 in via Muratori, in cui sono morti l'imprenditore Massimiliano Spelta, 43 anni, e la moglie dominicana, Carolina Ortiz Pajano, 21, deceduta qualche ora dopo in ospedale. Il killer, sceso dallo scooter guidato dal complice, casco integrale e pistola in pugno, avrebbe puntato prima la donna, raggiunta da un paio di proiettili mentre provava a fuggire in via Vasari. Poi l'assassino si è rivolto al 43enne, che scappava in direzione opposta verso via Botta, scaricando il revolver dei restanti colpi, di cui almeno tre andati a segno alla schiena e alla testa. Complessivamente sono stati esplosi 5 o 6 colpi, calibro 22 o 44. Sarà la perizia balistica a dare risposte più certe. In base a questa prima ricostruzione, dunque, emergerebbe che entrambi i coniugi fossero nel mirino del killer e non il solo Spelta. Sul posto, a una decina di metri di distanza, è stata rinvenuta la Bmw verde petrolio, interni chiari e seggiolino per la bambina, di proprietà dell'imprenditore. Non è ancora chiaro per quale motivo la coppia si trovasse in via Muratori e nemmeno se i due avessero appena parcheggiato o se stessero ritornando alla macchina.Massimiliano Spelta abitava in via Mecenate. Si era sposato nel 2011 a Santo Domingo con Carolina Ortiz Pajano, dalla quale aveva avuto la figlia, rimasta miracolosamente illesa, già dimmessa dall'ospedale e affidata alla sorella del padre. L'imprenditore era socio di una società che produce integratori alimentari insieme a una decina di familiari. Fallita circa un anno fa, la società era stata ceduta. Da allora i rapporti tra il 43enne e i parenti, distribuiti tra Milano, Quistello (suo paese d'origine) e la Liguria, dove abita la madre, si erano allentati. La sorella ha riferito agli investigatori di non aver sentito il fratello per lungo tempo e di non sapere che lavoro avesse fatto dopo la cessione della società. Per chiarire il movente, le indagini proseguiranno con gli accertamenti sulla situazione bancaria dell'uomo, sulle sue frequentazioni e con l'analisi di eventuali immagini riprese dalle telecamere.IN CASA DI SPELTA TROVATI 47 GRAMMI DI COCAINAMassimiliano Spelta aveva in casa 47 grammi di cocaina. La droga era in un cassetto della camera da letto di Spelta. Il dato, tuttavia, non porta gli inquirenti a privilegiare la pista investigativa della droga, ipotizzando magari un regolamento di conti legato a un debito o a un traffico di sostanze stupefacenti. Si tratta di un quantitativo di per sé limitato, fa notare un investigatore, come probabilmente se ne può trovare in tante altre case di persone. Se questa pista non viene comunque esclusa, gli inquirenti indagano anche sul fronte del riciclaggio.