Attualità

MEDITERRANEO. Spagna, Francia e Grecia devastate dalle fiamme

Giovanna Sciacchitano sabato 25 luglio 2009
Caldo torrido e vento forte: una combinazione mici­diale che ha contribuito al­la propagazione dei roghi che con­tinuano a divorare migliaia di et­tari di foreste e macchia mediter­ranea nel Sud dell’Europa. Il Paese più colpito dagli incendi è la Spagna, dove sono morti sei vi­gili del fuoco e sono stati distrutti 18mila ettari di bosco dall’inizio della settimana. L’Aragona, nel Nord, è stata ampiamente tocca­ta dal fenomeno e oltre 500 pom­pieri sono al lavoro per domare le fiamme. L’altro giorno uno di lo­ro è morto mentre era alla guida di un’autopompa precipitata in un burrone. La regione ha chiesto aiuto a Francia e Portogallo. Gio- vedì sera un nuovo focolaio si è sviluppato nel Sud, all’interno della Sierra Cabrera, nella pro­vincia di Almeria, in Andalusia. Nella zona oltre 1500 persone so­no state evacuate e alcune atten­dono ancora di poter rientrare nelle proprie abitazioni. La poli­zia ha effettuato otto arresti: l’ac­cusa è di aver appiccato alcuni degli incendi. È stato, invece, cir­coscritto l’incendio scoppiato in Catalogna, probabilmente proca­to da un fulmine, che ha ucciso cinque vigili del fuoco. Ieri è mor­to Paul Costa, di 31 anni, rimasto gravemente ustionato nell’incen­dio di Horta Sant Joan, lo scorso martedì. Costa era stato ricovera­to in condizioni “critiche” con fe­rite ed ustioni di secondo e terzo grado sul 50 per cento del corpo insieme ad un altro collega che si trova tutt’ora ricoverato a Barcel­lona.È emergenza anche in Francia. La Corsica del Sud continua a bru­ciare. Tre immensi incendi si so­no sviluppati da giovedì nell’isola e solo uno, vicino alla valle di Or­tolo, è stato domato ieri mattina. Sono già stati distrutti oltre 4mila ettari di bosco e cinque vigili del fuoco sono rimasti feriti. Il rogo più preoccupante è quello di Pe­ri, vicino ad Ajaccio dove le fiam­me continuano a propagarsi. Qui i pompieri sono costretti a porta­re aiuto casa per casa. Le fiamme minacciano anche l’autostrada da Bastia ad Ajaccio, che è stata interrotta. Ed è stata devastata an­che la zona di Sartène, dove sono stati ridotti in cenere circa 2600 ettari. Gli incendi sembrano es­sere opera di piromani. Nell’iso­la sono all’opera tredici aerei, di cui sette Canadair. Ai 350 pom­pieri e 180 militari operativi se ne sono aggiunti altri 200 inviati dal governo centrale. E a Marsiglia un incendio ha bru­ciato fra martedì e venerdì circa 1300 ettari di campagna intorno alla città. A causare il rogo sono stati i soldati della legione stra­niera di stanza a Carpiagne che, durante un’esercitazione, hanno tirato razzi traccianti che hanno fatto da miccia. Anche la Grecia è stata colpita, soprattutto nel Sud della penisola del Peloponneso e sull’isola di Evia. Molti i terreni col­tivati e le foreste andate in fumo. Infine, nel giro di pochi giorni, ot­to roghi, ora spenti, si sono svi­luppati anche nell’isola di Zante. Mentre il Mediterraneo è deva­stato dagli incendi, il maltempo flagella l’Europa centrale. Almeno otto persone sono morte e una cinquantina sono rimaste ferite in una serie di nubifragi e violenti temporali che si sono scatenati l’altra notte in Polonia e nella Re­pubblica ceca. I venti hanno rag­giunto i cento chilometri orari scoperchiando case, abbattendo alberi e distruggendo i cavi elet­trici. Sono circa 12mila i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso.