Milano. Soldi in "nero" per la politica, bufera su Fdi e Fidanza si autosospende
Carlo Fidanza, europarlamentare di Fdi, si è autosospeso
Presunti finanziamenti illeciti e riciclaggio di denaro. Sono le ipotesi di reato su cui la procura di Milano ha aperto un fascicolo in seguito alla diffusione, da parte della testata on line Fanpage, di un servizio filmato in cui compaiono alcuni esponenti milanesi di Fdi, tra i quali il capo delegazione al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, che si è autosospeso.
Nel filmato - realizzato da un giornalista che si è finto un imprenditore interessato a finanziare la campagna elettorale della candidata al consiglio comunale di Milano, Chiara Valcepina - diversi esponenti della destra milanese si lasciano andare a confidenze su sistemi di «lavatrici» per finanziare in nero l’attività politica. E nel corso degli incontri, ripresi di nascosto, pronunciano battute di stampo razzista, oltre a fare ampio riferimento alla simbologia nazifascista.
Per questo, secondo indiscrezioni, la procura - che ha dato seguito a un esposto presentato da Europa Verde - si starebbe muovendo anche sull’ipotesi di apologia di fascismo e sarebbe intenzionata ad acquisire l’intero girato. Che, secondo Fanpage, è il frutto di tre anni di lavoro.
Anche Giorgia Meloni vuole vedere l’integrale, «al fine di avere piena contezza dei fatti senza la semplificazione di un video accuratamente montato». Fdi, sottolinea, «è da sempre molto rigido nel rispetto delle norme sui finanziamenti ai partiti e non accetta tra le proprie fila chi sostiene tesi razziste o discriminatorie». Matteo Salvini non vuole parlare del video, che non ha visto. E a chi gli chiede se la Lega ne guadagnerà consensi su Fdi risponde: «Lo sciacallaggio lo lascio alla sinistra».
La "grana" è scoppiata proprio nel giorno dell’incontro tra i leader del centrodestra. Nel filmato uno degli esponenti della presunta "lobby", Roberto Jonghi Lavarini (detto il "Barone nero"), parla di una rete frequentata da massoni, ex militari ed ex agenti dei servizi segreti che, si vanta, eserciterebbe da anni influenza non solo in Fdi, ma anche nella Lega e in Fi. I partiti del centrosinistra e M5s chiedono in coro le dimissioni di Fidanza. «È una cosa orribile. Non basta la richiesta di avere le ore di girato.
L’autosospensione è un istituto che non esiste, serve molto di più», incalza il segretario del Pd Enrico Letta. Anche la delegazione M5s a Strasburgo vuole le dimissioni come «atto dovuto» per «restituire dignità alla politica».
Per Fidanza il servizio fornirebbe un’immagine «totalmente distorta», omettendo i colloqui in cui lui diceva al finto uomo d’affari di contribuire secondo le modalità di legge. Mentre in uno spezzone pubblicato l’esponente di Fdi dice, riferito a Lavarini: «Lui trova quattro o cinque professionisti, queste persone fanno loro il versamento tracciato sul conto elettorale». E indica di fare riferimento proprio al "Barone nero" in modo da non esporsi.
«Solo battute, millanterie e goliardate da bar», contrattacca Lavarini, parlando di attacco «strumentale» in prossimità del voto. È «macchina del fango», anche per Valcepina. Nel video i partecipanti alle feste elettorali, prendendo spunto dalla presenza di una candidata ebrea nelle loro liste, fanno battute sulla birreria di Monaco in cui Hitler pronunciò discorsi antisemiti. Ed altre razziste (bombe sui barconi per risolvere la questione immigrazione). Non mancano i mugugni per la candidatura a sindaco del siciliano Luca Bernardo. Infine, in posa per una foto, al posto del classico "cheese" dicono "Berizzi". Cioè Paolo, cronista sotto scorta per le sue inchieste sulla galassia neofascista. Solidarietà viene espressa da più parti.