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IL DOLORE E LA MEMORIA. Soldi al film su Eluana Il Friuli alla fine dice sì

Francesco Dal Mas giovedì 5 luglio 2012
Alla fine il regista Marco Bellocchio, autore del film Bella addormentata che si ispira alla vicenda di Eluana Englaro, potrà contare sui 150mila euro della Regione Friuli Venezia Giulia. Il Consiglio regionale aveva deciso, a fine 2011, con un ordine del giorno bipartisan proposto dall’Udc, di non finanziare il film su Eluana, cambiando da subito i criteri di assegnazione dei contributi, al fine di valutare i contenuti culturali e turistici dei film da finanziare. Proteste a non finire, sia a sinistra che a destra, alle quali il governatore Renzo Tondo replicava: «Abbiamo cose più importanti a cui attendere». Presentandosi l’opportunità delle variazioni di bilancio, nei giorni scorsi si materializzava in Aula una prima occasione di voto, in cui Udc e Lega Nord, insieme al Pd, decidevano di chiudere l’esperienza della "Film commission Fvg", che sovraintendeva alla distribuzione dei contributi, e, quindi, di interrompere il flusso di denaro.I consiglieri del Pd, però, scoprivano di aver compiuto un errore nell’espressione di voto e la loro segretaria regionale, Debora Serracchiani, imponeva di rimediare. Il che che è successo l’altra notte, quasi sul far dell’alba, a conclusione del confronto sull’assestamento di bilancio. Questa, dunque, la decisione: la Film commission del Friuli Venezia Giulia potrà lavorare per tutto il 2012, con le risorse necessarie a garantire il co-finanziamento delle produzioni cinematografiche pari a 330 mila euro, da destinare a Marco Bellocchio, Sebastiano Somma e Giuseppe Tornatore. Esaurito il finanziamento, la Film commission chiuderà e il suo compito continuerà attraverso l’Agenzia TurismoFvg. I voti dell’Udc, della Lega Nord ed altri in ordine sparso non sono bastati per fermare il blitz.«La questione – spiega Edoardo Sasco, capogruppo del Terzo polo in consiglio regionale – è stata riportata in Aula con un emendamento ambiguo che, contro il regolamento consiliare, ha ribaltato l’esito di una votazione del Consiglio regionale che, appena una settimana fa, aveva cancellato la possibilità di finanziare questo e altri film, e che non poteva essere ridiscusso se non prima di sei mesi, come prevede il regolamento». Sasco sostiene – e non è il solo – che «si è guardato solo agli aspetti economici, tutti da verificare, del rapporto Regione - Fvg Film Commission e non si è tenuto conto dei contenuti dei film e del loro valore turistico e culturale, che poco hanno a vedere con la nostra Regione, nella quale si viene per vivere e non per rendere più veloce il fine vita». Secondo l’Udc, ma anche a parere della Lega Nord, in particolare del presidente della Provincia di Udine Piero Fontanini, tutta la vicenda era fin dagli inizi orchestrata per facilitare l’introduzione nella legislazione della “dolce morte” degli ammalati terminali e di quelli in stato vegetativo, che ha avuto un prologo con la triste fine di Eluana alla Quiete di Udine e che troverà divulgazione con il film di Bellocchio.«Lontana da me e da tanti altri colleghi del Pd la sola tentazione – replica Paolo Menis, consigliere regionale dei Democratici –. La nostra testimonianza, anche politica, di difesa e promozione della vita, in tutti i suoi aspetti, è limpidissima. In questo caso ci siamo attenuti alle conclusioni tecniche di una commissione». Sta di fatto che dopo le proteste dei registi, nei giorni scorsi è scesa in campo anche l’Anica, ritenendo suo dovere unirsi «allo sdegno di tutto il mondo del cinema e della cultura». Il che ha messo in soggezione anche la parte più tentennante dell’assemblea regionale, che ha ceduto in presenza dell’osservazione che «siamo di fronte a un atto di pura propaganda partitica, che niente ha a che fare col mondo dei valori e degli ideali».