Attualità

Il rapporto. Social e Pnrr sono le nuove armi usate dalle mafie

Fulvio Fulvi martedì 18 giugno 2024

Un ingente quantitativo di droga sequestrata dai carabinieri in Campania

Le mafie si sono adattate ai mutamenti socio-economici e ora, indossando giacca e cravatta, si infiltrano nell'economia legale «sostituendo l'uso della violenza, sempre più residuale ma mai ripudiato, con strategie di silenziosa infiltrazione e con azioni costruttive». I social, le app e il Pnnr sono, dunque, le nuove armi che le mafie usano in ambito affaristico-imprenditoriale, attraverso la corruzione, le intimidazioni e lo smercio su web, approfittando degli ingenti capitali accumulati con le attività illecite, soprattutto il narcotraffico che rimane il loro principale business. Ma preoccupa anche l'aumento di sequestri delle armi (con il rischio attuale di flussi in Italia dall'Ucraina e dagli altri territori di guerra). Lo afferma il direttore della Direzione Investigativa Antimafia (Dia), generale della Finanza, Michele Carbone, nella relazione al Parlamento che si riferisce al primo semestre del 2023.

La Dia sottolinea, in particolare, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) rappresenta per "Cosa nostra", 'Ndrangheta, Camorra e "Sacra Corona Unita" «un importante pacchetto di investimenti e riforme attualmente in corso di implementazione, ma a causa dell'alto valore complessivo dei finanziamenti coinvolti, sussiste il rischio che le organizzazioni mafiose possano manifestare interesse per tali fondi, aumentando il fenomeno di infiltrazione nell'economia legale».

«Secondo i dati di un recente rapporto della multinazionale Usa Nasdaq il narcotraffico è di gran lunga il crimine che contribuisce in maniera preponderante nei flussi finanziari illeciti globali - ha spiegato il generale Carbone - nel riciclaggio di denaro sporco, parliamo di 780 miliardi di dollari su un valore di affari mondiale criminale di 3mila e 100 miliardi di dollari, possiamo paragonare questa cifra a quello che sarà il debito pubblico italiano secondo una stima per il 2025».

Tra il 1991 e il 2023, afferma il Report, sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, 399 Consigli comunali e sette aziende ospedaliere, soprattutto in Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. «La corruzione degli apparati politico-amministrativi rappresenta uno strumento privilegiato per le mafie - ha detto ancora Carbone - per trasformare quelli che sono potenziali nemici in alleati preziosi, anche perché la corruzione è silenziosa» e «consente meglio di realizzare i propri propositi criminali».

Un altro dato riguarda i risultati raggiunti nella lotta all'illegalità: «Nel quadriennio 2019-2013 i sequestri ricondotti alle Segnalazioni Operazioni Sospette SOS pervenute alla Dia sono pari a 550 milioni su un totale di poco più di un miliardo di euro. Nello stesso periodo le confische realizzate grazie alle SOS pervenute alla Dia sono state di 460 milioni di euro. Le mafie più colpite sono l'Ndrangheta, seguita da Cosa Nostra, Camorra e la criminalità organizzata pugliese».

E, ancora, viene segnalato dalla Dia che l'Africa Occidentale risulta ormai diventata la base logistica della 'ndrangheta: in particolare sarebbero Costa d'Avorio, Guinea-Bissau, Ghana e, ultimamente la Libia, i Paesi diventati cruciali nel commercio internazionale degli stupefacienti.