1 Le politiche di sostegno si reggono su un triangolo: lavoro- casa-servizi. Anche il governo Renzi è deficitario sotto questi profili e i continui tagli ai comuni impedisce l’ampliamento dei servizi locali. Milano, 103 asili nido, necessita comunque di nuovi nidi comunali, della introduzione di un bonus, legato all’Isee, per servizi all’infanzia (baby sitting e altri) aggiuntivi a quelli comunali da erogare in strutture accreditate con criteri di professionalità e sicurezza analoghi a quelli comunali.
2 A Milano 9.754 alloggi di edilizia residenziale pubblica sono vuoti, a fronte di 23.989 richieste. Intendiamo ristrutturare ed assegnare gli alloggi comunali inutilizzati perché non in regola, chiedendo al governo di rilevare le nostre azioni (valore 32 milioni) in Arexpo. Così sparirebbero nei fatti occupazioni e degrado. Avremmo case e non sgomberi e contrasteremmo il racket delle case popolari. Per i giovani pensiamo a quote a loro riservate (alloggi temporanei o permanenti). Milano deve essere una città internazionale anche nel campo della cultura, favorendo l’arrivo di studenti universitari, anche garantendo loro il diritto alla casa senza che vengano sfruttati. Il diritto alla salute che passa da diverse scelte urbanistiche e da una nuova mobilità. Quindi investire per riqualificare e rivitalizzare le periferie.
3 Il volontariato milanese è una delle risorse più preziose che abbiamo. Nello specifico pensiamo di sperimentare forme di 'crediti sociali' per le associazioni, che potranno essere 'spesi' per l’affitto di spazi del Comune o per altre esigenze legate alla promozione dell’attività di volontariato.
4 La pensiamo come Papa Francesco, che chiede 'ponti, non muri' e definisce i migranti 'un dono'. Per realizzare l’accoglienza servono strutture che non siano lager. Le politiche nazionali ed europee si stanno dimostrando fallimentari nel garantire i diritti di chi è costretto da povertà e guerre ad abbandonare il proprio Paese: Milano potrebbe essere la capitale delle buone pratiche per invertire la rotta.
5 La Costituzione dice che compito dello Stato deve essere garantire la parità tra le diverse confessioni religiose. Ciò significa dialogo con le comunità di tutti i culti e risposte mirate, a seconda delle esigenze. Non vogliamo che nessuno debba pregare in luoghi angusti o per strada. La localizzazione di strutture adeguate andrà decisa d’intesa con le municipalità e le comunità sul territorio.
6 Le partecipate sono un bene collettivo e tale devono rimanere. Le privatizzazioni per i cittadini sono sempre sinonimo di calo della qualità dei servizi e aumento delle tariffe. Noi pensiamo che il pubblico debba continuare ad avere un ruolo di primo piano nell’erogazione dei servizi che determinano la qualità della vita.
7 Dare il via alla M4 è stato un errore; le metropolitane servono se allargano il servizio verso l’area metropolitana. In generale non va incrementato il trasporto su gomma, ma quello su rotaia (per esempio la circle line da FS Garibaldi a FS San Cristoforo), i parcheggi di interscambio, il biglietto integrato, i collegamenti radiali nell’area metropolitana.
8 Non è interesse dei cittadini milanesi mantenere bloccati soldi in Arexpo, la municipalità ha tutti gli strumenti tecnici (Pgt e delibere) per indirizzare il destino di quell’area. Su Human Technopole condividiamo le osservazioni proposte da molti scienziati e cattedratici insieme alla professoressa e senatrice a vita Elena Cattaneo: quel miliardo e mezzo e soprattutto la modalità della loro assegnazione sottrae fondi alla ricerca pubblica e ne distorce gravemente i già deboli indirizzi.