No tabacco day. «Anche le sigarette elettroniche fanno male»
L'ex ministro della Salute Sirchia da sempre in prima linea contro il fumo
Le sigarette e i prodotti a tabacco riscaldato rischiano di «fare danni maggiori di prima» alla salute e all'ambiente. Girolamo Sirchia, già Ministro della Salute tecnico del governo Berlusconi II e padre della legge conosciuta con il suo nome e che dispone il divieto di fumo in tutti i locali pubblici chiusi, in un'intervista su "One Health", in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, lancia l'allarme. «Se dopo l'approvazione della Legge 3/2003 il numero dei fumatori diminuì assistiamo oggi ad un nuovo incremento: in Italia i fumatori sono nuovamente al 25% e si registrano anche danni maggiori di prima, alla salute e all'ambiente, perché si sono aggiunte le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato». Per Sirchia, parte delle responsabilità sono attribuibili alle multinazionali del tabacco che «hanno differenziato il loro business: con una strategia molto sottile ma aggressiva hanno fatto passare il messaggio che l'utilizzo di questo nuovo tipo di prodotti rappresentasse una riduzione del danno.
Una grande bugia. Si è abbassata addirittura a 13 anni l'età media del primo approccio alla nicotina. Purtroppo, la nuova prospettiva è quella di avere giovanissimi che diventeranno fumatori per molti decenni della loro vita». Per Sirchia, il problema è doppio. «Sigarette elettroniche e tabacco riscaldato per lo più contengono nicotina che crea assuefazione e dipendenza e hanno una tossicità non minore delle sigarette tradizionali: quindi sono temibili e devono essere regolamentate. Senza trascurare il fatto che poi hanno dato vita ad un nuovo fenomeno, quello dei consumatori duali: coloro che usano indifferentemente l'elettronica o il tabacco riscaldato e la sigaretta tradizionale». In sostanza, per l'ex ministro, per intraprendere un'azione a difesa della salute pubblica «si dovrebbero assegnare all'ISS i poteri di regolamentare il mercato del tabacco e dei succedanei, stabilendo, ad esempio, quali devono essere gli additivi consentiti, entro che limiti, o fissando il livello massimo di nicotina nel tabacco e nelle e-cig. Così da disciplinare un mercato oggi senza regole. A ciò dovrebbe aggiungersi un'intensa attività di controllo e sanzioni per coloro che non rispettano le direttive e si dovrebbe anche favorire una politica di aumento di prezzo. Così come sarebbe necessario regolamentare le campagne promozionali dei venditori».