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POLITICA. Sicurezza, no alla fiducia sul ddl Il premier: «La Lega non voglia sempre tutto»

giovedì 19 marzo 2009
Il governo non metterà la fiducia sul ddl sicurezza alla Camera. Lo annuncia il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "Non abbiamo mai avuto intenzione di porre la fiducia. Vogliamo che il ddl sia discusso dal Parlamento". Maroni si dice tuttavia "sorpreso" della lettera firmata da 101 deputati del Pdl contro la norma introdotta al Senato, che prevede per i medici la possibilità di denunciare i clandestini. Un obbligo che non esiste, chiarisce Maroni: "Togliamo il divieto di denuncia che esiste solo in Italia. Poi, chi vuole denunciare lo fa, chi non vuole non lo fa. Chiedo che si discuta con serietà e serenità, senza strumentalizzazioni".Berlusconi: «Condivido la lettera dei 101. La lega non voglia sempre tutto». Intanto sulla vicenda interviene anche Silvio Berlusconi da Bruxelles, che afferma come la lettera dei 101 deputati del Pdl "sia stata firmata in totale buona fede e rappresenti un sentimento che condivido". Il premier definisce "un equivoco" l'interpretazione data sulla norma riguardante i medici. Per loro - secondo Berlusconi "non c'è nessun obbligo". Berlusconi, comunque, non ha "alcuna obiezione a modificare la legge". Il Presidente del Consiglio critica anche la Lega: "Non vogliate sempre tutto. Noi sappiamo che i nostri interlocutori della Lega sono esigenti, che cercano sempre di battersi per le loro idee e che insistono per affermarle. Qualche volta possiamo dire di sì, qualche volta diciamo sì con difficoltà e altre volte diciamo no. Direi che se da queste vicende dovesse uscire un suggerimento, sarebbe quello di dire agli amici della Lega di non volere sempre tutto".Berlusconi critica anche la norma sulle ronde, già varata con decreto legge: "Abbiamo dato all'opposizione un pretesto per montare un'accusa che non è fondata sui fatti. Gli amici della Lega sono esigenti su molte cose, ad esempio sulla vicenda delle ronde. Noi non la sentivamo come loro".Le reazioni. Sul ddl sicurezza Alessandra Mussolini ed altri 9 deputati del Pdl hanno intanto presentato l'emendamento che elimina per i medici la facoltà di denunciare i pazienti clandestini. Dall'opposizione il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, commenta così la lettera dei deputati Pdl: "È un sussulto di voci libere, tardivo ma non banale". Sulla stessa lunghezza d'onda Michele Vietti, vicepresidente dei deputati dell'Udc: "Ci fa piacere che qualcuno, anche nella maggioranza, cominci a mostrare insofferenza rispetto al metodo del Governo di procedere su tutte le materie a colpi di decretilegge e voti di fiducia".