Attualità

VIALE MAZZINI. Serie hard in Rai, bufera su Freccero. Interviene il Cda

Angelo Picariello venerdì 16 marzo 2012
​Il caso Freccero arriva in Cda Rai. Convocato per tutt’altre ragioni non ha potuto non occuparsi anche dei toni e contenuti sopra le righe - diciamo così - usati dal direttore di Rai 4 in una conversazione con il giornalista di Libero Francesco Borgonovo, registrata dal giornale e messa in Rete. Detto che è stato investito per le decisioni del caso il direttore generale Lorenza Lei, va spiegato, però, l’antefatto. In un articolo del giorno precedente il giornalista stroncava e - soprattutto - giudicava non adatta alla collocazione diurna nel palinsesto del canale digitale la serie tv "Fisica o chimica" contenente scene e situazioni piuttosto spinte soprattutto su droga e sesso. La conseguenza della pubblicazione dell’articolo, lamentata da Freccero direttamente al giornalista, sarebbe stato un preavviso di spostamento alla seconda serata. Il direttore di Rai 4 subito si mostra su di giri sin dall’esordio: «La serie è pedagogica, cretino». E giù una raffica di offese all’interlocutore: «Fascisti, siete un giornale di m.», per dirne solo una. Ma l’allusione più pesante è a presunti condizionamenti di cui il giornale, al pari del dg Lei, sarebbe vittima ad opera di «cardinali pedofili».Il caso nel Cda viene sollevato dal consigliere in quota Lega Giovanna Bianchi Clerici che definisce «inaccettabile» il caso e «pazzesca» la telefonata. Dagli altri solo interventi o cenni di assenso misti ad imbarazzo. La discussione, neanche molto lunga, si è chiusa nell’unico modo possibile, dando cioè mandato al direttore generale, come da statuto, con la complicazione non da poco che proprio la Lei, nelle parole di Freccero finite in rete, è uno dei bersagli principali. Anche se i preannunci di burrasca sulla trasmissione sarebbero arrivati - stando a quanto riferito dallo stesso direttore di Rai 4 - dal vicedirettore Antonio Marano.Nella telefonata Freccero promette,o per meglio dire minaccia, battaglia anche sulla collocazione oraria della serie tv. Argomento di cui non si è parlato ieri, ma al di là del clamore suscitato a caldo ieri serpeggiava la sensazione che - in questo clima da fine mandato - potrebbero non esserci i tempi per la complessa procedura di contestazioni e controdeduzioni prevista in questi casi. Per fine mese, approvato il consuntivo, l’attuale Cda dovrebbe infatti lasciare, salvo novità sempre possibili in assenza di un accordo per la modifica della<+corsivo> governance<+tondo>. Fiuta l’aria il consigliere Antonio Verro (in quota Pdl) e avverte: «Pensavo di stare su "Scherzi a parte", ma purtroppo non è così. Le frasi di Freccero sono gravissime, in Cda praticamente tutti siamo stati concordi in questa valutazione». Dunque occorre far presto: «Tutto va fatto nell’immediatezza dell’episodio - aggiunge Verro -, il passaggio chiave nell’avvio della contestazione è proprio rappresentato dall’immediatezza. Non si può far passare tempo».Per il resto, su iniziativa del consigliere dell’Udc Rodolfo De Laurentiis, è passato un importante ordine del giorno che ha affidato al dg Lei anche il compito di elaborare entro tre settimane un piano di riassetto dell’organizzazione dei tre canali generalisti partendo dalla rete ammiraglia. Contrario solo il consigliere Ettore Maria Petroni indicato a suo tempo dal Tesoro. Potrebbe essere la base per un riassetto anche di nomi, ma non è chiaro ancora se potrà essere l’attuale Cda a gestire, in regime di prorogatio, questo delicato passaggio ulteriore.