"Uomini traditi da altri uomini,
ignorati dai centri di potere che fanno prevalere l'egoismo del
proprio Stato, mettendo in campo aride logiche burocratiche". A
parlare è il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli,
parlando anche a nome dei vescovi della Campania del dramma
umanitario dell'immigrazione e sottolineando che in quelle
logiche burocratiche che vengono seguite "non c'è posto per i
sussulti del cuore, ma c'è qualcosa di disumanizzante, espressa
attraverso quel triste principio per il quale il problema non è
europeo, ma della Nazione che accoglie i profughi".
"Un ragionamento che ha dell'incomprensibile - ha detto -
Quasi a dire che Lampedusa o altra punta estrema della Sicilia
non è Europa".
"E così l'Italia, in virtù di proprie norme, ma soprattutto
in ragione di leggi naturali che vanno al di là dell'ordinamento
statuale e si richiamano alla nostra cultura e alle nostre
radici cristiane - ha aggiunto - accoglie persone e corpi umani,
manifestando rispetto incondizionato, cercando di dare in ogni
caso risposte adeguate all'emergenza, andando anche oltre i
limiti imposti dalla fisica, dalla logistica, dalla
organizzazione che purtroppo finisce con l'essere inadeguata,
non per colpa, ma per i grandi numeri con i quali, quasi ogni
settimana se non ogni giorno, bisogna fare i conti".