Attualità

Senato. Salta l'esame delle norme sul fine vita per assenza del governo

Angelo Picariello martedì 26 marzo 2024
Salta l'incardinamento in Senato dei disegni di legge sul fine vita, per l'assenza del governo, la cui presenza è necessaria nell'attività parlamentare.

I senatori delle Commissioni Giustizia e Affari sociali, dove oggi i ddl avrebbero dovuti essere solo illustrati, hanno ricevuto una comunicazione con la sconvocazione della seduta, motivata proprio con per l'assenza del governo. «Siamo contrariati - ha reagito subito Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia e firmatario di uno dei testi in discussione - è evidente che c'è un problema politico, dato che per incardinare un provvedimento basta un qualsiasi sottosegretario».

Sollecitazioni erano arrivate, anche di recente, dalla Corte Costituzionale, le Commissioni Giustizia e Sanità di Palazzo Madama erano quindi state convocate in seduta congiunta, per esaminare i quattro testi presentati dalle opposizioni in materia di suicidio assistito. Non avendo ottenuto risposte dal governo l'opposizione aveva fatto ricorso a una norma regolamentare del Senato che obbliga a inserire nel calendario dei lavori i provvedimenti sottoscritti da almeno un terzo dei senatori. Tutti i senatori del centrosinistra firmatari di progetti di legge avevano deciso di coordinarsi proprio per sollecitare l’approdo in aula. Oltre a quello di Bazoli, infatti, ce n'è un altro del Pd, firmato da Dario Parrini; uno di Avs, presentato dal capogruppo Peppe De Cristofaro e uno del M5S, a prima firma Elisa Pirro.

i due relatori di maggioranza, Pierantonio Zanettin (FI) e Ignazio Zullo (FdI), avrebbero dovuto cercare la quadra per arrivare a un testo unificato da portare in Assemblea. «Anche il presidente della Consulta Augusto Barbera – ha ricordato Bazoli - aveva sollecitato il legislatore a intervenire su un tema "tanto importante"».

E ora il capogruppo del Pd in Commissione in una nota congiunta con Sandra Zampa, capogruppo dem in commissione Affari sociali, giudica «sorprendente e inspiegabile che, a pochi minuti dall'inizio della seduta, siano state sconvocate le commissioni riunite per l'esame della legge sul fine vita. La motivazione, una improvvisa indisponibilità del governo, non è accettabile, perché si trattava di incardinare il provvedimento, di fare le relazioni introduttive e stabilire un calendario dei lavori, per il che bastava un sottosegretario privo di delega specifica. Ci auguriamo si tratti di un rinvio a brevissimo, perché non sarebbe accettabile un atteggiamento ostruzionistico da parte della maggioranza su un tema così importante sul quale il Parlamento è in grave ritardo».

Di «vuoto legislativo che è diventato una voragine dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2019» parla il il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro. E l'assenza del governo, sostiene, «è grave e rischia di affossare un dibattito su una legge più che mai necessaria». Dal governo, invece, al momento, nessun commento.