Attualità

La riforma. Senato, Grasso taglia gli emendamenti

martedì 29 settembre 2015
Arriva la prima tagliola del presidente Pietro Grasso sugli emendamenti presentati nell'aula del Senato al ddl Boschi. Grasso ha infatti dichiarato irricevibili i 72 milioni di emendamenti presentati da Roberto Calderoli, tranne un pacchetto già ammesso dalla commissione Affari costituzionali. "Le verifiche sono ancora in corso - ha spiegato Grasso - è un lavoro che va fatto in progress". "Per rispettare i tempi stabiliti dal calendario dei lavori - ha sottolineato Grasso - la presidenza è oggettivamente impossibilitata a vagliare nel merito l'abnorme numero di emendamenti se non al prezzo di creare un precedente che consenta di bloccare i lavori parlamentari per un tempo incalcolabile". "Come emendamenti provenienti dalla commissione, dopo il ritiro di quelli agli articoli 1 e 2, resta un budget da esaminare di 380 mila proposte di modifica, delle quali 3.500 sono state presentate per iscritto" ha annunciato nell'aula del Senato il presidente Grasso dopo aver consultato gli uffici competenti, che si sono occupati del conteggio degli emendamenti. Delle 380mila proposte di modifica, 3.500 sono state trasmesse in forma scritta, mentre le rimanenti sono state inviate in formato digitale. "Mi dispiace, ma da quest'oggi in aula è vigente il regolamento del Marchese del Grillo: Così il senatore leghista Roberto Calderoli, commenta la tagliola decisa da Grasso alla mole "abnorme" di emendamenti depositati proprio dal leghista. "In tanti anni non ho mai sentito da palazzo Chigi fissare la convocazione della capigruppo - ha spiegato - e fissare la data dell'approvazione finale di una legge e mi aspetto il dito di Renzi che vota al posto mio". "Grasso si dovrebbe vergognare, ma non ci spaventano né lui né Renzi" ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa alla Camera, commenta il taglio agli emendamenti al ddl Riforme. "Sullo ius soli faremo tutta l'opposizione possibile e immaginabile - ha aggiunto - se c'è ancora una parvenza di democrazia in Italia". "Per certa gente - ha aggiunto il leader della Lega Nord - cambiare il Senato o la Costituzione è come bersi un caffé la mattina".