Attualità

Al Senato. Passa il decreto carceri, sì al risarcimento

Luca Liverani sabato 2 agosto 2014
Con un voto di fiducia, il 17° del governo Renzi, il Senato converte il decreto legge per migliorare la situazione nelle carceri. I sì sono 162, i no 39, un solo astenuto, con votazione palese per appello. La norma, che ora è legge, stabilisce tra le altre cose un risarcimento di 8 euro al giorno per chi è stato recluso in condizioni inumane. Proteste dai 5 Stelle e dalla Lega, che accusa il governo di stare «dalla parte di Caino».L’annuncio della fiducia del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è accolto da un applauso polemico delle opposizioni. A difendere la giustezza del provvedimento è il Guardasigilli. «In questi anni non ci sono stati né indulti né amnistie striscianti – dice Andrea Orlando – e nessuno si è visto cancellare la propria pena». Il ministro della Giustizia spiega che la sentenza Torregiani, quella che ha messo in moto il procedimento contro l’Italia aperto dalla Corte europea di Strasburgo, «non è la causa ma la conseguenza di una dinamica che ci ha portato a sfiorare i 70mila detenuti tra il 2011 ed il 2012 e ad avere tra i tassi di recidiva più alti». Il ministro rifiuta il termine «paghetta» usato dall’opposizione per gli 8 euro che verranno corrisposti ai detenuti. «Abbiamo evitato il rischio di una condanna europea sulle carceri – sottolinea – nel momento in cui l’Italia assumeva la guida dell’Europa per sei mesi».«Un atto doveroso nei confronti dell’Europa», sottolinea anche il senatore del Pd Felice Casson, che «si inserisce in un piano più complessivo di riforma del sistema penale e del circuito carcerario che hanno bisogno di interventi organici». Dure le proteste dei leghisti che, sventolando finte banconote da 8 euro, espongono uno striscione: «Renzi sta dalla parte dei criminali».Cosa c’è nel decreto? Innanzitutto il risarcimento ai detenuti che sono stati reclusi con modalità che hanno violato la Convenzione sui diritti dell’uomo, sostanzialmente in celle sovraffollate e non adeguamente ventilate e/o illuminate. Se la pena è ancora da scontare è previsto un abbuono di un giorno ogni dieci, a chi è uscito andranno 8 euro per ogni giornata. La richiesta va fatta entro sei mesi dalla fine della detenzione. Da qui al 2016 saranno disponibili 20,3 milioni di euro per i risarcimenti. La norma prevede poi il divieto di custodia cautelare in carcere in caso di pena prevedibile non superiore ai 3 anni, tranne per i reati ad alta pericolosità sociale (mafia, terrorismo, rapina, estorsione, furti in casa, stalking, maltrattamenti in famiglia. Va in carcere chi viola la custodia cautelare.Per i detenuti fino a 25 anni (anziché 21, come accadeva finora) vengono estese le norme di favore previste dal diritto minorile. Chi lascia il carcere per i domiciliari non sarà scortato dalle forze dell’ordine. Cresce di 204 unità, infine, l’organico della Polizia penitenziaria.