Il report di Meter. Pedopornografia online: sempre più vittime (e il boom “pedomama”)
Il sacerdote fondatore e presidente di Meter: "La sfida contro la pedocriminalità non è un gioco"
Nessuna finzione e tutto mostruoso, infernale: «Molte giovani con disabilità vengono contattate sui social network, circuite e indotte a produrre materiale sessualmente esplicito, spesso con richieste estorsive sotto la minaccia di divulgare il materiale pornografico», «preoccupa il fenomeno della Pedomama (l’abuso sessuale femminile)», cioè «donne che compiono abusi sessuali ai danni di minori», poi sono «moltissimi i neonati seviziati e abusati sessualmente» e infine «aumentano i filmati pedopornografici con la presenza di animali, soprattutto cani che, indotti, compiono atti sessuali su minori». E tutto raccontato nel Report 2023 preparato dall’Associazione Meter (www.associazionementer.org) e presentato stamane. Per essere chiari: «La sfida contro la pedocriminalità non è un gioco» ha detto subito don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore di Meter. «La pedofilia online rappresenta una gamma di delitti tra i più efferati che si inquadrano nell’ambito della criminalità transazionale».
Anche quest’anno l’analisi del materiale pedopornografico che Meter scova online e denuncia, conferma la tendenza dello scorso: i link monitorati per fasce d’età indicano che «la preferenza sia delle foto che dei video è per la fascia d’età 8/12 anni (1.649.946 foto, 558.172 video totali)», segue la fascia 3/7 (458.223 foto, 93.151 video) e poi «0/2 anni (383 foto, 173 video)». Ferma restando «la difficoltà di rilevare l’età anagrafica di alcuni bambini perché l’inquadratura non permette la distinzione» e «la mancanza di norme sovranazionali e coordinamento tra gli inquirenti» fa il resto.
Don Fortunato Di noto - Associazione Medter
La classifica dell’Infamia «vede il Paese più ricco e potente al mondo numero uno anche nella pedopornografia online – annota il Report di Meter -, sono gli Stati Uniti d’America la nazione prima in classifica per quanto riguarda il numero di domini (le “targhe” dei siti Web) con 613 indirizzi verificati e segnalati, seguiti dalle Filippine (215 segnalazioni) e il Montenegro (93). Il numero di link denunciati quest’anno è di 5.745». Come sempre, ancora, «molto materiale viene smerciato attraverso il deep o dark web, il lato oscuro della Rete nel quale le associazioni a delinquere di tutto il mondo espandono i loro traffici dal momento che i siti di questa parte di Internet non vengono indicizzati dai motori di ricerca tradizionali».
L’Os.mo.co.p. (Osservatorio mondiale montro la medofilia) di Meter lo scorso anno ha segnalato 2.110.585 foto, 651.527 video e 1.260 cartelle compresse (che confermano la modalità di scambio degli ultimi anni e quindi la condivisione di mega raccolte di file.rar per il traffico di bambini violentati) e 237 gruppi social.
Quanto più direttamente a casa nostra, lo scorso anno il Centro ascolto di Meter ha accolto 220 richieste di tutela dei minori, con 67 casi per rischi online, 2 dipendenza da internet, 1 cyberbullismo (con il coinvolgimento di 11 minori), 52 casi per abusi su minori (26 abusi sessuali, 18 abusi sessuali nel passato, 3 abusi psicologici, 2 violenze assistite e 2 abusi minore-minore, 1 maltrattamento). Accoglienza e ascolto che avvengono anche attraverso il numero verde 800 455 270.