Il rapporto. Sempre meno italiani: siamo sotto quota 59 milioni
Giovani in attesa d un colloquio di lavoro
La popolazione italiana al 31 dicembre 2022 è scesa sotto i 59 milioni, esattamente a 58.997.201 residenti. Lo ha accertato l'Istat con il censimento 2022 spiegando che l'Italia "perde popolazione e invecchia nonostante il contributo degli stranieri". Il 51, 2% della popolazione è costituito da femmine e il 48,8% da maschi. Sempre più sbilanciato il rapporto generazionale: per ogni bambino con meno di 6 anni,ci sono più di 5 anziani, precisamente 5,6%. Per l'indice di vecchiaia se nel 1971 si contavano 46 over 65 ogni 100 giovani under 15,oggi se ne contano 193 .Nuovo record negativo per la natalità: 393mila nel 2022, quasi 7mila in meno rispetto al 2021: -1,7%. Nel 2022 sono stati celebrati in Italia 189.140 matrimoni, il 4,8% in più rispetto al 2021 e il 2,7% in più in confronto al 2019, anno precedente la crisi pandemica durante la quale molte coppie hanno rinviato le nozze. Nei primi otto mesi del 2023 i dati provvisori indicano una nuova diminuzione dei matrimoni (-6,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Nei primi nove mesi del 2022 i dati provvisori indicano un lieve aumento dei matrimoni (+4,8%) dovuto esclusivamente alla crescita dei matrimoni civili (+10,8%). Crescono in misura marcata (+32%) le unioni civili.
Quanto alla distribuzione sul territorio, il 61,3% dei 7.904 Comuni italiani (4.843) perde popolazione rispetto all’anno precedente, mentre un leggero incremento si osserva solo in 2.936 Comuni dove risiedono circa 28 milioni 325mila persone, il 48% della
popolazione a fine 2022. Il decremento di popolazione interessa soprattutto i piccoli Comuni fino a 5mila abitanti (che rappresentano ben il 70% dei Comuni italiani), i due terzi dei quali perdono popolazione rispetto al Censimento 2021. Capitolo mortalità: decessi ancora sopra quota 700mila e speranza di vita in crescita solo per gli uomini. Nel 2022 i decessi sono stati 715mila, 342mila (il 48%) dei quali hanno interessato gli uomini e 373mila le donne (il 52%), per un tasso di mortalità complessivo pari al 12,1 per mille. Rispetto all’anno precedente il numero dei morti cresce di quasi 14mila unità con un incremento pari al 2%, in linea con l’intrinseca tendenza all’aumento, sottostante il progressivo invecchiamento della popolazione.