Sea Watch. Indagata la capitana. Naufraghi ancora a bordo, spiragli dalla Ue
Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3 (Ansa)
La capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Agrigento per
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice
della navigazione. ll magistrato la sentirà domani, presumibilmente intorno alle 9 e, per ora, non c'è alcun atto di sequestro della nave. «Stiamo valutando, stiamo vedendo le carte» ha detto all'arrivo a Lampedusa il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, che, confermando la perquisizione a bordo eseguita dalla Guardia di Finanza, ha aggiunto: «Noi facciamo il nostro lavoro, non ci sostituiamo a nessuno».
La situazione della Sea Watch 3, bloccata al largo di Lampedusa da mercoledì scorso, è comunque ancora in stallo, ma qualche spiraglio sembra arrivare dall'Ue. La portavoce della Commissione Europea Natasha Bertaud ha detto di avere «alcune notizie positive dagli Stati membri» riguardo al ricollocamento dei migranti che sono a bordo della Sea Watch 3, aggiungendo: «Sono in corso intensi contatti e speriamo di essere in grado di darvi una risposta completa a breve. Stiamo facendo il massimo per trovare sostegno tra gli Stati membri per poter dare solidarietà alle persone a bordo. Ribadiamo che gli sforzi solidali potranno essere messi in campo solo se e quando verrà consentito lo sbarco». Fonti della Farnesina confermano che Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell'Ue sono disponibili ad accogliere migranti imbarcati sulla nave.
A bordo la situazione appare ogni ora più disperata e le condizioni di vita sono ormai divenute insopportabili per i 40 naufraghi. Ieri sera è stata necessaria l'evacuazione d'urgenza medica per uno dei migranti, che è stato fatto sbarcare dalla nave insieme a un ragazzino undicenne che viaggiava con lui. «Durante la notte la nave si è allontanata - spiega la portavoce di Sea Watch Italia, Giorgia Rinaldi - ed ora è all'ancora a tre miglia dalla costa, per non intralciare il traffico di navi e traghetti. La visita dei parlamentari ha dato l'impressione che qualcosa si stesse sbloccando, vedendo che invece la situazione non cambiava la tensione è un pò aumentata. Stanotte, inoltre, si è vigilato perchè si temeva che qualcuno dei naufraghi tentasse di gettarsi in mare per raggiungere a nuoto la terra ferma». Qualche spiraglio, però, sembra arrivare dall'Unione Europea:
Sul piano istituzionale, a Osaka, a margine del G20, il premier Giuseppe Conte ha avuto un lungo colloquio sul tema con il collega olandese Mark Rutte e, incontrando i giornalisti ha confermato che è stata attivata a livello europeo la procedura di redistribuzione: «Non posso anticipare nulla - ha affermato - ma posso dire che ci sono tre o quattro paesi disponibili alla redistribuzione dei migranti della Sea Watch». E la stessa Farnesina conferma che a seguito del lavoro svolto - su istruzioni del ministro Enzo
Moavero Milanesi, in stretta correlazione con la Commissione europea - Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell'Ue sarebbero disponibili ad accogliere.
Sull'isola di Lampedusa, intanto, continuano i nuovi arrivi. Come ieri mattina, anche oggi un barchino con a bordo
una quindicina di persone è giunto non distante dalla riva, senza che nessuno lo fermasse prima di arrivare in prossimità del porto. I migranti, tra cui alcune donne, sono stati fatti ormeggiare al molo Favarolo e da lì presi in carico dalla Guardia di Finanza. Sono in tutto 16, verosimilmente tunisini, fra i quali anche una donna e 8 minorenni. Il gruppo è stato portato all'hotspot di contrada
Imbriacola, mentre l'imbarcazione, lunga 5 metri, è stata sequestrata dalle Fiamme Gialle.