Le scuole paritarie sono discriminate anche sulla raccolta differenziata di carta e cartone. Succede a Milano, dove il Comune, in collaborazione con il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Comieco) e Amsa-Gruppo A2A, si prepara a lanciare le Cartoniadi, una sorta di competizione tra le nove Zone della città per «aumentare la quantità e migliorare la qualità della raccolta differenziata ». In pratica, dall’1 al 29 novembre, i cittadini di Milano saranno divisi in “squadre”, le nove Zone, e si sfideranno a colpi di raccolta differenziata. Vincerà chi avrà maggiormente incrementato il conferimento di carta e cartone rispetto al mese di ottobre. Tre i premi in denaro, messi in palio da Comieco: 25mila euro alla Zona prima classificata, 15mila euro alla seconda e 10mila euro alla terza. È proprio il criterio di assegnazione delle vincite a creare la discriminazione nei confronti delle paritarie. Il regolamento delle Cartoniadi, all’articolo 5, specifica che il denaro, 50mila euro in tutto, «è destinato al finanziamento di beni o servizi per le scuole primarie comunali e statali che ricadono nel territorio della Zona» che si sarà aggiudicata uno dei tre premi. E le scuole paritarie? Una “dimenticanza” che certo non incentiverà la partecipazione delle oltre 16mila famiglie milanesi che hanno almeno un figlio alla scuola elementare né comunale né statale. Inoltre, l’esclusione contrasta con la direttiva dell’organizzazione delle Cartoniadi, che fa obbligo, alla Zona vincitrice dei premi, di utilizzare il denaro «a favore della collettività», perché «attraverso la gara tutti contribuiscono a conquistare un vantaggio ambientale e sociale». Che, certamente, vale anche per le famiglie delle paritarie, le quali, però, pur partecipando al miglioramento della raccolta differenziata e quindi al benessere di tutti, non potranno beneficiare dell’eventuale vincita attribuita alla propria Zona di residenza. Interpellata in merito, la segreteria organizzativa della manifestazione ha sottolineato che «il Regolamento è ancora in bozza» e che la presentazione ufficiale delle Cartoniadi sarà mercoledì prossimo. In ogni caso, la “dimenticanza” non sarà sanata. «I soldi andranno alle scuole pubbliche – ci è stato risposto – perché le private hanno un introito, la retta, che le statali non hanno». Insomma, a distanza di quasi 15 anni dall’approvazione della legge 62 del 2000, che stabilisce la funzione pubblica delle scuole paritarie, si continua a identificare “pubblico” con “statale”, negando alle scuole paritarie un riconoscimento che si sono guadagnate sul campo. Se non altro perché, ogni anno, fanno risparmiare allo Stato più di sei miliardi di euro. E, soprattutto, si continua a penalizzare le famiglie che, per aver esercitato una libertà di scelta, tra l’altro garantita dalla Costituzione, sono costrette a pagare due volte: con le tasse e con la retta. Nel caso specifico delle Cartoniadi, inoltre, le famiglie sono sollecitate a partecipare ma viene detto loro in partenza che non potranno beneficiare in alcun modo dei frutti del proprio lavoro. Della questione si è parlato anche in una recente riunione del Consiglio di Zona 6 di Milano, che a maggioranza ha bocciato una mozione del Nuovo centro destra che sollecitava un ripensamento del Comune e degli sponsor. Nei prossimi giorni sarà dibattuta anche nella Zona 3. Più volte sollecitato, l’assessore comunale all’Ambiente, Pierfrancesco Maran, che per conto del Comune di Milano ha coordinato l’iniziativa, non è stato disponibile a rilasciare alcuna dichiarazione.