Attualità

PIANETA ISTRUZIONE. Scuola, nove milioni ai blocchi di partenza

Paolo Ferrario giovedì 6 settembre 2012
Sono circa nove milioni gli studenti italiani ormai ai blocchi di partenza del nuovo anno scolastico. La prima campanella è suonata, ieri, per gli alunni della Provincia di Bolzano. A seguirli, i colleghi della Valle d’Aosta che rientreranno il 10 settembre. L’11 sarà quindi la volta dei ragazzi del Molise e il 12 toccherà alla provincia di Trento, al Veneto, Umbria, Toscana, Piemonte, Marche, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. L’anno ormai alle porte comincia con tanti problemi da risolvere, a partire dalle proteste dei docenti precari, che da martedì presidiano il ministero di viale Trastevere, chiedendo di sospendere il concorso annunciato dal ministro Profumo. Il 24 settembre dovrebbe essere pubblicato il bando, ma già c’è chi pensa di rivolgersi alle istituzioni comunitarie per fra valere i diritti degli insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.Inizio d’anno davvero complicato in Lombardia, dove la metà delle scuole avrà un dirigente a mezzo servizio, dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha sospeso le nomine dei vincitori del concorso del 2011. Oggi un vertice in Regione deciderà le contromisure necessarie.Alta tensione anche sul versante degli studenti, che, sulla base dei dati di un’indagine del Codacons, lanciano l’allarme sulla sicurezza degli edifici scolastici. Dalla ricerca emerge che il 70% delle aule non sarebbe a norma di legge.Per le famiglie ci sono, per fortuna, anche notizie positive. Se, infatti, aumentano i prezzi dei libri, stando a una ricerca del Movimento Consumatori, diminuiscono però i costi per la cancelleria.PRECARI, PRESIDIO PERMANENTE AL MINISTEROresidio permanente finché non potranno incontrare il ministro. Questa la strategia di lotta decisa dai precari della scuola, che da martedì manifestano sotto la sede del ministero dell’Istruzione, a viale Trastevere, chiedendo un confronto con il ministro Francesco Profumo. La protesta è contro l’annunciato concorso per 12mila insegnanti, il cui bando dovrebbe essere pubblicato il 24 settembre. Secondo i precari storici, questi posti dovrebbe essere tutti assegnati ai docenti da anni inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, che ancora contano 162mila iscritti. Ieri mattina, una delegazione di manifestanti ha brevemente incontrato il direttore del Dipartimento per l’istruzione del Miur, Luciano Chiappetta, che ha confermato l’intenzione di andare avanti sulla strada del concorso.«Se vogliamo bloccare davvero il concorso la lotta deve proseguire. Per questo motivo – annunciano i “Precari uniti contro i tagli” in una nota – invitiamo tutti a partecipare nei prossimi giorni al presidio di fronte al Miur e alle assemblee che lì si terranno, per ottenere un incontro diretto con il Ministro».La protesta degli insegnanti coinvolge anche Milano. Per il 10 settembre, il Coordinamento lavoratori scuola “3 ottobre”, promuove un’assemblea pubblica sotto le finestre dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia.«Non un concorso, ma solo il rifinanziamento della scuola pubblica può risolvere la piaga del precariato – si legge in un documento –. Il problema delle graduatorie inesauribili, dipende dai tagli dissennati perpetrati dagli ultimi governi, con la perdita di 150mila posti di lavoro e realizzati con scriteriate riduzioni del quadro orario, con la pratica delle classi sovraffollate e con il blocco dei pensionamenti».A fianco dei precari in lotta si è schierato il sindacato autonomo Anief, pronto a impugnare le denunce anche in sede di Commissione Europea. Secondo l’associazione, infatti, il concorso violerebbe la direttiva comunitaria. «Chi ha conseguito un’abilitazione e prestato servizio per 36 mesi va stabilizzato. E non umiliato con delle insensate prove sulla comprensione del testo e sulla logica». A questo riguardo, l’Anief denuncia «il lato tragicomico di una procedura selettiva che li vorrebbe nuovamente valutati all’esercizio di una professione che svolgono da anni».I RAGAZZI LANCIANO L'ALLARME: «AULE AFFOLLATE E POCO SICURE»l settanta per cento delle aule viola le norme di sicurezza. L’allarme arriva da una ricerca del Codacons, rilanciata dal portale degli studenti skuola.net, che torna a denunciare il sovraffollamento delle classi. Secondo la rilevazione dell’associazione dei consumatori, il 30% delle aule ha più di 25 studenti, ma il 70% non rispetta le norme di sicurezza sullo spazio minimo vitale per ciascun studente (1,80 metri quadrati per alunno alle medie e 1,96 metri quadrati alle superiori).Alla base di questa situazione, secondo i dati del Codacons, ci sarebbe la riduzione del numero delle classi. Tra l’anno scolastico 2010-2011 e 2011-2012, nella scuola media sono state tagliate 164 classi a fronte di un aumento di 5.716 alunni, mentre alle superiori la riduzione è stata di 731 classi rispetto a un incremento degli studenti di 1.349 unità. «Se gli alunni aumentano, ma diminuiscono le classi – osservano su skuola.net – ci si stringe. Forse troppo».Sul sovraffollamento delle aule è intervenuta anche la Rete degli studenti, che annuncia mobilitazioni. «Siamo stanchi di dover vivere in scuole che cadono a pezzi e fare lezione in aule minuscole», dice il portavoce nazionale Daniele Lanni.CONSUMATORI: LIBRI PIU' CARI MA SI RISPARMIA SULLA CANCELLERIAlibri più costosi quest’anno, ma quaderni e diari meno cari. È quanto rivela un’indagine del Movimento Consumatori. «Cento euro in più rispetto allo scorso anno è l’aumento medio previsto per i libri di testo per l’anno scolastico in apertura. Se nel 2011 le famiglie avevano sborsato circa 400 euro per l’acquisto dei libri (compreso l’acquisto di dizionari e articoli per la scuola) ora dovranno affrontare una spesa media di 500 euro (dato riferito ai licei, negli istituti professionali la spesa è minore). Ed ecco quindi la corsa all’usato, ai testi on line, al comodato d’uso.Sul fronte, invece, della spesa da sostenere per il corredo scolastico si registra - fa notare il Movimento consumatori - un sostanziale ribasso dei prezzi nei negozi al dettaglio. Dall’indagine svolta a Milano, Roma e Bari risulta che alcuni prodotti venduti nelle cartolibrerie costano meno rispetto al 2011. Certo, comprare nella grande distribuzione conviene sempre: basti pensare che un corredo di marca acquistato negli ipermercati costa in media 72 euro a Bari, 79 euro a Roma e 82 euro a Milano contro i 107 euro di Bari, i 119 di Roma e i 132 di Milano se si decide per l’acquisto al dettaglio.Nelle cartolibrerie colpisce comunque il calo dei prezzi dei diari non di marca in tutte e tre le città campione (-83% addirittura a Milano), gli sconti sui quadernoni non di marca e anche su quelli “griffati”.PRESIDI LOMBARDI, SI MUOVE LA REGIONEIn attesa delle decisioni del ministero, ieri l’Ufficio scolastico per la Lombardia ha pubblicato l’organico definitivo dei dirigenti per l’anno che comincerà mercoledì prossimo. Un avvio decisamente in salita, dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha sospeso il concorso dei presidi, confermando una sentenza in tal senso del Tar. Gli effetti pratici di questa ordinanza, che sarà discussa nel merito il 20 novembre, sono che, in Lombardia, su 1.224 istituzioni scolastiche, 766 hanno un dirigente effettivo, 443 un reggente e 15 sono invece gli incaricati di presidenza. In pratica, la metà delle scuole lombarde ha un preside a metà tempo, anche se ci sono province, come Bergamo, dove questa percentuale è molto maggiore. Nel capoluogo orobico, su 75 dirigenti, 65 hanno anche una reggenza. A Milano, invece, le reggenze sono 132 su un totale di 224 dirigenze.Per fare il punto della situazione, «valutare le conseguenze e prospettare eventuali azioni da mettere in campo», oggi è convocato un vertice in Regione, voluto dall’assessore all’Istruzione, Valentina Aprea. Ai lavori parteciperanno anche il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio, le associazioni sindacali di categoria, le associazioni dei dirigenti scolastici, professionali e dei genitori. Nei giorni scorsi, è intervenuto anche il governatore Roberto Formigoni, che ha sollecitato il ministro Profumo a bandire un nuovo concorso per dirigenti in Lombardia, pur garantendo i diritti dei 355 vincitori ora “congelati”.Al titolare dell’Istruzione si sono rivolti anche otto senatori, che hanno sottoscritto un’interrogazione a risposta orale, presentata ieri in commissione Istruzione e Cultura di Palazzo Madama. «Nell’interrogazione – spiega il primo firmatario, Antonio Rusconi, capogruppo del Pd in commissione – si chiede al Ministro quali interventi urgenti intenda adottare il Governo, sia a tutela dei vincitori del concorso per dirigenti scolastici in Lombardia e, visto l’imminente inizio dell’anno scolastico, sia a tutela dell’interesse generale al regolare funzionamento del servizio scolastico».Una lettera a Profumo è stata, infine, inviata da Disal, associazione dei dirigenti delle scuole autonome e libere, che definisce l’ordinanza del Consiglio di Stato «un gravissimo danno per la scuola lombarda» e «un potenziale pericolo per il concorso in tutte le regioni». Al ministro, Disal chiede un «urgente intervento, anche legislativo, che, in tempi brevi, rimedi al grave danno per la regione - poiché la scuola è un grande bene comune - e rimetta in regolare funzione le scuole lombarde, che hanno tutto il diritto, dopo numerosi anni, di avere direzioni stabili».