Attualità

Il programma. 10 maggio per la scuola, cammino ricco e grande festa con Francesco

Enrico Lenzi lunedì 3 febbraio 2014
Un cammino ricco di appuntamenti e una grande festa della scuola con il Papa. Ecco gli ingredienti della proposta che la Chiesa italiana ha messo in campo in questi mesi per rilanciare nella società il dibattito sull’educazione e sulla scuola. «Tutta la scuola, senza aggettivi» precisa il sottosegretario della Cei monsignor Domenico Pompili parlando dell’iniziativa. Un cammino iniziato nel maggio dello scorso anno quando a Roma quattro uffici nazionali della Conferenza episcopale italiana (Educazione, scuola e università; pastorale della famiglia; Servizio nazionale per la pastorale giovanile; Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica), sotto il coordinamento della segreteria generale, hanno scelto di mettere insieme le proprie forze per un percorso comune. «Già i vescovi italiani hanno indicato l’educazione come tema per gli Orientamenti pastorali del decennio 2010/2020 – spiega ancora monsignor Pompili –. Con questa iniziativa abbiamo voluto ulteriormente approfondire il tema della scuola, in collegamento con la famiglia e la pastorale giovanile, in modo da creare una mobilitazione che riporti la scuola al centro dell’attenzione del Paese». E questa mobilitazione ha toccato tutte le realtà locali, con iniziative parrocchiali, diocesane e, in alcuni casi, a livello regionale. «Un cammino svolto insieme con tutti i soggetti che fanno la scuola – precisa ancora Pompili – e sono nella scuola. Un cammino unitario, che coinvolge anche le molte associazioni cattoliche che operano nella scuola pubblica, statale e paritaria». La sfida di questo cammino passa anche attraverso la collaborazione delle associazioni e delle realtà scolastiche, senza alcuna divisione.Lo spiega bene anche il portale che la Conferenza episcopale italiana ha messo in campo per l’appuntamento del 10 maggio. Si chiama www.lachiesaperlascuola.it e vuole essere una bussola per orientarsi nel cammino già fatto e in quello che si dovrà compiere nei prossimi mesi. «Vi si trovano – spiega Roberto Presilla, aiutante di studio dell’ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei – le sette parole chiave che guidano il nostro cammino e la lettera invito dei vescovi all’appuntamento del 10 maggio». Ma anche «una sezione dedicata a raccogliere gli eventi che si stanno svolgendo in queste settimane e un’altra sulle news che riguardano sempre il tema dell’educazione, con uno sguardo aperto anche alla famiglia». Ultimo segmento del sito è un blog, che, spiega ancora Presilla, «vuole raccogliere e offrire a tutti contributi per dibattere sul tema».E le iniziative di avvicinamento all’incontro con il Papa in piazza San Pietro, aggiunge monsignor Pompili, dovrebbero «intensificarsi proprio in questi giorni con la promozione della Settimana dell’educazione. Una partenza fissata nella data del 31 gennaio, memoria liturgica di san Giovanni Bosco, il santo dei giovani». Una mobilitazione che ha preso molte strade e molte modalità di svolgimento, ma con un solo obiettivo: parlare di scuola, di educazione con tutti coloro che la vivono, sia nella statale sia nella paritaria. «Un cammino – spiega ancora il sottosegretario della Cei – che sta coinvolgendo anche tutti i movimenti e le associazioni ecclesiali, non soltanto quelle che hanno già nel proprio Dna il tema dell’educazione».Sguardo puntato dunque su sabato 10 maggio per la grande festa della scuola in piazza San Pietro a Roma. «Una festa che avrà nel suo cuore la presenza del Papa – spiega monsignor Pompili – e che si svolgerà dalle 15 alle 18». Una scelta non casuale perché si intende favorire la partecipazione davvero da tutta Italia, anche con una presenza a Roma concentrata nella sola giornata del 10 maggio. Tre ore che si preannunciano intense e gioiose, anche se il programma dettagliato sarà diffuso più avanti. «Un momento davvero aperto a tutti» ribadisce monsignor Pompili, che aggiunge: «L’appuntamento di maggio non vuole comunque essere una tappa finale, bensì una di passaggio per un cammino che continuerà ancora». Come lo si vedrà, ma «di certo cercando di continuare sulla strada del lavoro insieme».