Il mondo della scuola invade 90 piazze in tutt'Italia e con lo sciopero di oggi fa partire l'autunno caldo della contestazione. Una agitazione nazionale di scuola, università e servizi esternalizzati per contestare la riforma varata dal ministero dell'Istruzione con i relativi tagli, i disagi delle 'classi-pollaio', la sicurezza degli istituti e le retribuzioni. A Roma la protesta è partita alle 10, a Piramide, diretta verso la sede del Miur in viale Trastevere. Ma prima, all'alba, decine di sveglie sono risuonate davanti davanti a palazzo Chigi. "Siamo in piazza - dicono in un comunicato gli studenti - non solo per opporci alla distruzione targata Gelmini ma anche con tante proposte e idee per cambiare la scuola pubblica". Una manifestazione, come spiegano gli organizzatori, idealmente collegata alle iniziative organizzate dagli studenti in 90 città italiane e alla protesta studentesca in Cile che torna a far risentire la propria voce.Una manifestazione che è stata anche multimediale. I cortei nelle varie città d'Italia, fanno sapere gli organizzatori, sono stati trasmessi anche in diretta sul web organizzata da Unione degli Studenti e Rete della Conoscenza attraverso Facebook e Twitter, oltre che sui rispettivi siti. "Save school, not banks", è l'urlo degli studenti milanesi che si sono dati appuntamento in largo Cairoli e hanno preso di mira soprattutto gli istituti di credito. La scelta per il giorno della manifestazione è caduta sul 7 ottobre anche perché ricorre il decennale dell'impegno italiano, affianco agli Usa. Se la prendono un po' con tutti, gli studenti milanesi che affollano un lungo corteo ribattezzato 'Anti-banks tour' perché gli 'obiettivi' sono le filiali dei principali gruppi bancari. Lancio di uova contro le vetrine della filiale della Banca Popolare di Milano in via Mazzini, sacchi di spazzatura sulle vetrine della filiale della banca Unicredit in via Beoletto e poi ancora uova e scritte sulla sede dell'agenzia di rating Moody's, in corso di Porta Romana, dove i manifestanti sono anche entrati nell'atrio per una occupazione simbolica. "Tutti insieme facciamo paura", è lo slogan scandito, invece, dagli studenti romani. Ad aprire il serpentone dei ragazzi lo striscione 'Svegliati Italia i diritti non sono in vendita'. La tensione è salita quando, sul lungotevere Ripa Grande, gli studenti sono stati bloccati dalle forze dell'ordine dopo che hanno deciso di cambiare direzione del corteo. Situazione di empasse sbloccata quando hanno deciso di fare dietrofront e tornare sui propri passi per raggiungere, secondo il percorso stabilito, il ministero dell'Istruzione. Lievi scontri anche a Milano dove uno spezzone del corteo degli studenti delle scuole superiori si è staccato dalla manifestazione principale, conclusasi in largo Crocetta a Milano, e si è diretto, in un corteo non autorizzato, verso la sede della Regione Lombardia, in zona Stazione centrale. Lungo il percorso gli studenti hanno lanciato uova contro l'Agenzia delle entrate a Palestro.