Attualità

Scuola. Con la didattica a distanza esclusi circa 70mila studenti disabili

Redazione Internet mercoledì 9 dicembre 2020

Con la didattica a distanza diminuisce la partecipazione degli alunni con disabilità: tra aprile e giugno 2020, oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezioni, quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno dove si attesta al 29%. Una su 4 le scuole carenti di postazioni informatiche per gli alunni con disabilità.

E' quanto emerge dal report dell'Istat "L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità - A.S. 2019-2020".

Le politiche di inclusione attuate negli anni hanno favorito un progressivo aumento della partecipazione - spiega l'Istat nel report -: nell'anno scolastico 2019/2020 gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane sono quasi 300 mila (pari al 3,5% degli iscritti), oltre 13 mila in più rispetto all'anno precedente, con un incremento percentuale, ormai costante negli anni, del 6%. Gli altri studenti che non partecipano costituiscono invece l'8% degli iscritti.

Anche in questo caso: le regioni del Centro si distinguono per la più bassa percentuale di studenti esclusi (5%) mentre nel Sud del Paese la quota risulta quasi raddoppiata (9%). I motivi più frequenti che hanno reso difficile la partecipazione degli alunni con disabilità alla Didattica a distanza sono: la gravità della patologia (27%), la mancanza di collaborazione dei familiari (20%) e il disagio socio-economico (17%).

Per una quota meno consistente ma non trascurabile di ragazzi, il motivo dell'esclusione è dovuto alla difficoltà nell'adattare il Piano educativo per l'inclusione (Pei) alla Didattica a distanza (6%), alla mancanza di strumenti tecnologici (6%) e, per una parte residuale, alla mancanza di ausili didattici specifici (3%).

Le difficoltà di carattere tecnico e organizzativo, unite alla carenza di strumenti e di supporto adeguati e alle difficoltà d'interazione, hanno reso quindi - sottolinea l'Istat - la partecipazione alla Dad più difficile per i ragazzi con disabilità, soprattutto in presenza di gravi patologie, o se appartenenti a contesti con un elevato disagio socio-economico.

Tali complessità hanno ostacolato o interrotto del tutto il percorso didattico intrapreso da molti docenti, impedendo il conseguimento di uno degli obiettivi che una scuola inclusiva si pone ancor prima dell'apprendimento: quello della socializzazione.