Il caso. Minacce e insulti, sotto scorta la ministra Azzolina e il governatore Fontana
Lucia Azzolina
La diatriba sul concorso per l’assunzione dei precari della scuola è costata insulti e minacce via social alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina (M5s), che è ora finita sotto scorta per motivi di sicurezza. Proprio come è accaduto un paio di giorni fa al suo compagno di movimento e viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, bersaglio nelle scorse settimane di tentativi di corruzione, pressioni e minacce da parte di chi vorrebbe mettere le mani sui fondi pubblici anti-Covid.
C’è insomma un preoccupante clima rabbioso nel Paese, misto ai tentativi criminali di approfittare della situazione di emergenza.
Un’ondata che ha investito anche il presidente leghista della Regione Lombardia Attilio Fontana. Anche per lui la prefettura di Varese ha disposto una scorta di polizia, in seguito alle intimidazioni da parte degli antagonisti dei Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo), che hanno rivendicato due scritte murali in cui il governatore era definito «assassino» per la gestione della strategia antivirus, e dopo le minacce (anche di morte) apparse sui social. Ancora ieri pomeriggio esponenti dei Carc hanno manifestato sotto la sede della Regione Lombardia. Per Fontana è il risultato di un «pericoloso clima d’odio» alimentato anche dalle «bugie raccontate da alcune forze politiche che, quotidianamente, avvelenano l’aria».