ROMA. Scontri davanti alla Camera Cariche e lancio di pietre
Nel primo pomeriggio, momenti di tensione davanti a Montecitorio, per la protesta dei manifestanti di 'Occupy Fornero'. Un agente ferito. Il popolo di Occupy Fornero, ovvero i precari e studenti che ieri si erano accampati al Pantheon, si sono radunati davanti Montecitorio. Dopo un primo tentativo di 'sfondamento' da un lato della piazza, e conseguenti momenti di tensione, i manifestanti sono stati contenuti dalle forze dell'ordine. Allora, ai blindati, i manifestanti hanno anteposto un ironico lancio di palloni da calcio bianco e neri all'insegna dello slogan 'no al rigore'. "Siamo contro il rigore di Monti, la crisi non possiamo pagarla noi", dicono i giovani, che tengono striscioni che inneggiano allo "sciopero generale". La tensione è iniziata quando una quarantina di manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone per avvicinarsi all'ingresso di Montecitorio, dalla parte di via degli Uffici del Vicario, c'é stata una carica di contenimento delle forze dell'ordine. Alcuni dei manifestanti denunciano di essere stati "manganellati e colpiti". Il primo contatto tra manifestanti e forze dell'ordine c'e stato a piazza Capranica quando un gruppo ha tentato di forzare il cordone con l'intento di entrare a Montecitorio. Alla carica di contenimento i manifestanti hanno replicato con un lancio di fumogeni e sampietrini. Un agente è rimasto ferito. I manifestanti si sono poi allontanati da piazza Montecitorio dando fuoco ad alcuni fumogeni ed intonando cori contro il governo Monti e la Bce. Un gruppo di loro ha formato una sorta di testuggine con scudi di cartone. Hanno quindi fatto ritorno al loro quartier generale cioé il Pantheon dove ieri avevano iniziato la loro protesta contro "politica del rigore".LA FORNERO RIFERIRÀ AL SENATO IL 19 GIUGNOIl ministro del Lavoro Elsa Fornero riferirà all'Aula del Senato, martedì pomeriggio 19 giugno alle 16,30, sulla vicenda degli esodati. Intanto la Fiom è scesa in piazza a Roma contro il piano industriale di Finmeccanica, ma anche per sollecitare "risposte immediate, che arrivino stesso oggi" su riforma del lavoro e difesa dell'articolo 18, oltre al caso dei cosiddetti esodati. LA MANIFESTAZIONE FIOMSul fronte di Finmeccanica, spiega il leader delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini, "protestiamo contro la svendita di Ansaldo Breda e delle attività del comparto civile, una scelta sbagliata che deve essere fermata". "Oggi vogliamo parlare con i palazzi della politica e del governo", afferma Landini, a proposito del corteo, che ha ricevuto il sostegno di Idv e Sel e si è fermato di fronte al Ministero dello Sviluppo, poi davanti al Ministero del Lavoro (dove ha parlato Landini), e prevede, dopo lo scioglimento, una tappa anche di fronte al Parlamento. "Questo governo, e la discussione che sta facendo il Parlamento, non hanno il consenso delle persone che lavorano e che pagano le tasse", dice Landini, che invita "tutta la Cgil ad una manifestazione generale". Per il leader della Fiom il direttivo Cgil che si riunirà lunedì "dovrebbe portare avanti le decisioni già prese, applicarle", proclamare quindi uno sciopero generale. Per la Fiom c'é "il rischio concreto che sparisca l'intero sistema industriale del Paese". Landini sollecita "una nuova politica industriale. Serve - dice - una politica pubblica che impegni le imprese: il governo non può permettere a Fiat di chiudere e andarsene senza prendersi responsabilità né a Finmeccanica di vendere i suoi asset migliori". Mentre sul fronte della riforma delle pensioni e la riforma del mercato del lavoro, Landini sottolinea che le proteste andranno avanti fino, se servirà, a ricorrere allo strumento del referendum. "Vogliamo dire alla politica e al governo che se nei prossimi giorni non ci saranno cambiamenti noi non ci fermeremo di fronte ad un voto di fiducia perché abbiamo imparato da storie come il nucleare e l'acqua che le leggi sbagliate, se il popolo vuole, si possono cambiare".