Venerdì 23 maggio Avvenire non sarà in edicola, come la quasi totalità degli altri quotidiani, per lo sciopero nazionale dei lavoratori poligrafici. Un’agitazione confermata (nelle scorse settimane c’era stato un rinvio) contro il mancato intervento degli ultimi governi a tutela degli esodati del settore editoriale dopo che la riforma Fornero del 2012 decise la retroattività del nuovo sistema previdenziale. Le organizzazioni di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom Uil rimproverano al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nonostante le innumerevoli sollecitazioni, di non aver mai convocato i sindacati. Nei mesi scorsi un'analoga richiesta era stata avanzata all'allora ministro del lavoro Enrico Giovannini che aveva aperto un confronto con i sindacati. Per questo vennero congelati gli scioperi proclamati in precedenza. Da allora però non sarebbe più arrivato alcun segnale e con il cambio del governo, il silenzio è ripreso. Da qui la conferma dello sciopero. L’informazione di Avvenire continua senza alcuna interruzione – e, anzi, viene potenziata - sul nostro sito Internet.