PROTESTE. Sciopero dei Forconi, tensione a Torino Lunedì scuole chiuse nel Napoletano
Atmosfera carica, a Torino, alla vigilia del cosiddetto sciopero dei forconi. Numerosi i negozi, in città, che espongono cartelli per avvertire la clientela della serrata di lunedì che minaccia di bloccare il capoluogo piemontese, e non solo, contro quello che definiscono "un governo incapace".
Cresce dunque la mobilitazione per la protesta 'L'Italia si ferma'. A Torino i blocchi principali saranno in tre piazze: in centro in piazza Castello, alla periferia nord in piazza Derna, a sud in piazza Pitagora. In mattinata si sono formati alcuni picchetti davanti al centro commerciale Le Gru di Grugliasco, alle porte di Torino, e ad altri supermercati. Alcune persone hanno avvicinato gli avventori per intimare loro di non fare la spesa. Una situazione che sta convincendo anche i commercianti che non volevano chiudere a fermarsi per il timore di ritorsioni. Già decisi anche i luoghi della protesta a Novara (piazza Matteotti), Verbania (rotonda di Fondotoce) ed Alessandria (piazza della Libertà), mentre nelle altre province la decisione verrà presa nelle prossime ore.SCUOLE CHIUSE A OTTAVIANO E SAN GIUSEPPE VESUVIANOLunedì prossimo, 9 dicembre, scuole chiuse ad Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano(Napoli) per la manifestazione nazionale lanciata dal movimento dei Forconi e da altri gruppi, che annunciano proteste e blocchi in tutta Italia. La decisione, secondo quanto si è appreso, è scaturita dalla preoccupazione dei sindaci dei due Comuni, Luca Capasso (Ottaviano), e Vincenzo Catapano (San Giuseppe Vesuviano), di eventuali blocchi e disordini causati da un gruppo di forconi vesuviano, che ha annunciato, nei giorni scorsi, presidi nei pressi dello svincolo autostradale A30 a Palma Campania, e sulla strada statale 268 del Vesuvio, proprio allo svincolo di Ottaviano.Il gruppo vesuviano, che si è anche incontrato, nelle scorse settimane, con un leader siciliano del movimento dei forconi, sta invitando, con volantini e sul web, la popolazione locale a fare scorte di cibo e generi di prima necessità. I due sindaci, quindi, preoccupati da eventuali disagi e disordini, hanno ordinato la chiusura straordinaria delle scuole di ogni ordine e grado dei rispettivi territori.