Attualità

Schlein-Meloni, la lite riparte dai migranti

giovedì 24 agosto 2023

È polemica sul blocco amministrativo e sulle multe a due navi Ong, accusate dalle autorità italiane di non avere rispettato la normativa in tema di soccorso migranti. Il tema infatti ha visto un botta e risposta a distanza tra la segretaria del Pd, Elly Schlein, e la premier Giorgia Meloni. « Ricevere una multa e un fermo amministrativo per aver salvato più vite umane di quelle autorizzate: il decreto del governo Meloni costituisce il reato di solidarietà, è disumano», attacca la responsabile del Pd, aggiungendo che il «paradosso è che sempre più spesso è la Guardia Costiera italiana a richiedere il loro intervento di supporto».

La presidente del Consiglio replica affermando che il governo fa «applicare leggi e principi che esistono da sempre in ogni Stato: non è consentito agevolare l’immigrazione illegale e favorire, direttamente o indirettamente, la tratta di esseri umani ». Solidarietà è fermare i viaggi della speranza e le morti in mare, aggiunge, «perché contribuire ad arricchire chi organizza la tratta degli esseri umani non ha nulla a che fare con le parole solidarietà e umanità». Controreplica il massimo esponente del Partito democratico, affermando che «il problema è proprio la legge disumana che hanno fatto è che ha l’unico scopo di rendere difficile salvare le vite in mare. Le Ong sono multate perché hanno salvato troppe persone in mare, cosa dovevano fare con le altre, lasciarle annegare?» Parole che arrivano dopo giorni di polemiche tra Viminale e amministratori locali sulla gestione dell’accoglienza anche per quanto riguarda i minori non accompagnati. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, chiede ancora «al governo di ampliare i posti Sai per evitare che i costi della accoglienza dei minori cadano sul Comuni e di modificare i centri di accoglienza ed asilo: siano più piccoli e distribuiti equamente».

Ma non c’è solo la “disumanità” del governo: anche su salario minimo, precariato e difesa della sanità pubblica Elly Schlein torna a dare la linea per chiudere l’«estate militante». Lo fa dalla sua Emilia e dalle feste dell’Unità, storico simbolo del radicamento della sinistra italiana, che ormai si continuano a fare praticamente solo da queste parti. I membri del governo, ha detto Schlein a Reggio Emilia, «fanno passerelle, hanno fatto tante interviste, ma le risorse che sono arrivate sul territorio sono unicamente quelle della Protezione Civile e della Regione, che ha potuto unicamente anticipare qualche migliaio di euro, ma non basta». La linea dell’estate militante deve essere fatta, secondo la segretaria «di ragione e sentimento» e prevede una corsa dall’orizzonte lungo, che ha un obiettivo già segnato col pennarellone sul calendario in domenica 9 giugno 2024, quando si voterà per le elezioni europee e anche per tante amministrazioni comunali. Quello, ha ribadito Schlein dal palco, è l’obiettivo a cui tutto il Pd deve guardare. E quello, sa bene tutto il Pd, sarà il primo vero banco di prova sul quale si misurerà il consenso di Elly Schlein e le sue possibilità di coalizzare un’alternativa al governo di Giorgia Meloni. Ed è per questo, ha detto, che «il Pd non polemizzerà con le altre forze di opposizione per guadagnare lo zero virgola nel sondaggio della prossima settimana. Non ci condanniamo al cattivismo, bisogna costruire l’alternativa, riconoscendo anche gli errori fatti in questi anni. Dobbiamo lavorare nell'ascolto reciproco, ma uniti perché abbiamo il governo più a destra della storia repubblicana e non si può scherzare».

Nel frattempo, però, «il Pd deve combattere le battaglie per la sanità pubblica, contro il precariato, per i diritti Lgbt, contro le discriminazioni», ha sottolineato, aggiungendo, rivolta ai militanti, che «la mia promessa è di non coinvolgervi solo quando c’è da montare le feste, ma anche e soprattutto quando dobbiamo prendere le decisioni».