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NAUFRAGIO CONCORDIA. Schettino in udienza: «Voglio la verità» e stringe la mano a un naufrago

lunedì 15 ottobre 2012

È iniziata oggi al teatro Moderno, alla presenza del comandante Francesco Schettino, l'udienza a porte chiuse dell'incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia. Giunto su una Mercedes grigia ed entrato in aula da una porta laterale, Schettino ascolta i periti del Gip che illustrano i risultati della maxi perizia svolta nei mesi scorsi sulle cause del disastro avvenuto il 13 gennaio scorso davanti all'isola del Giglio e costato la vita a 32 persone, sulle 4.200 a bordo.Il comandante - che è indagato per il naufragio insieme ad altri otto tra membri dell'equipaggio e responsabili dell'unità di crisi di Costa - non potrà prendere la parola ma potrà confrontarsi con i suoi consulenti, dando indicazioni sul momento perché essi intervengano nella discussione. Un modo per cautelarsi nella prospettiva del processo che lo riguarderà.All'uscita dal Teatro Moderno due passeggeri tedeschi hanno raccontato che in aula questa mattina Schettino ha stretto loro la mano dicendosi "molto dispiaciuto". Un naufrago lo ha incontrato e gli ha stretto la mano. "Volevo solo guardarlo negli occhi da vicino - ha detto Luciano Castro - mi sono presentato, era molto imbarazzato, ma volevo solo conoscerlo perchè sono educato. Gli ho detto di sperare che la verità venga fuori al più presto e lui mi ha risposto che è una cosa che vuole anche lui"La difesa dell'ex comandante ha perso intanto la sua prima carta quando il gip ha respinto le sue eccezioni avanzate sulla base che nell'incidente probatorio si sarebbe dovuto coinvolgere anche il timoniere e che gli avvocati non hanno potuto fare sopralluoghi sul relitto a causa delle operazioni di rimozione.Per almeno una settimana, accusa, difesa e rappresentanti delle parti offese ascolteranno i risultati del lavoro condotto dai periti per rispondere ai 50 quesiti posti dal Gip nella prima udienza del marzo scorso. Obiettivo, fare chiarezza sulla dinamica del naufragio ma anche su molti altri elementi, dalla progettazione della Concordia al comportamento dell'equipaggio.

"Al termine dell'incidente probatorio si avrà una ricostruzione completa di quanto accadde, dal momento dell'impatto con gli scogli delle Scole fino all'abbandono della nave. Questo è il momento dell'accertamento della verità. Che non è poco. Le responsabilità le valuteremo in un momento successivo" ha detto oggi l'avvocato De Luca, legale di Costa Crociere, al suo arrivo al Teatro Moderno di Grosseto.Oltre a Schettino sono indagati il suo vice Ciro Ambrosio, i membri dell'equipaggio Roberto Bosio, Silvia Coronica, Salvatore Ursino e Andrea Bongiovanni, i componenti dell'unità di crisi di Costa Crociere Manfred Urspruger, Roberto Ferrarini e Paolo Parodi.Un legale che rappresenta le famiglie delle vittime ha detto di volere andare oltre Schettino. "La ragione della morte di queste persone non risiedono nel capitano Schettino, ma nella società, nella negligenza nelle sue pratiche e procedure di sicurezza e salvataggio", ha detto Peter Ronai.Sul palco del teatro Moderno sono stati installati tre maxischermi sui quali verrà proiettato il materiale video necessario alla ricostruzione del naufragio. In aula, oltre ai nove indagati con i loro difensori, il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio e i sostituti Alessandro Leopizzi, Maria Navarro e Stefano Pizza, oltre a 125 avvocati difensori di parti offese (che sono oltre 4mila) periti e collaboratori.