Attualità

La scheda. M5S: un anno di scontri, espulsioni e lacrime

giovedì 27 febbraio 2014

È il 25 febbraio dello scorso anno quando il M5S entra in Parlamento. Da allora ad oggi è stato un susseguirsi di addii, "scomuniche", espulsioni e lacrime. Gesti eclatanti dentro l'Aula, attacchi alle istituzioni, dal presidente della Camera fino al Capo dello Stato, e iniziative forti fuori del Palazzo come il V-Day. Fino gli avvenimenti di questi ultimi giorni con la "cacciata" dei quattro ribelli decisa via web, che si aggiungono alle fuoriuscite dei mesi scorsi. Insomma tanta confusione segnata da scontri con tanto di scambio di accuse e veleni. La scissione, a questo punto, secondo alcuni sembra essere sempre più vicina. Ecco le tappe principali della storia dei 5 Stelle dall'ingresso in Parlamento ad oggi: 25 FEBBRAIO - È Beppe Grillo il vincitore delle elezioni 2013. Il suo M5S vola, va oltre la soglia del 20% ritenuta impensabile fino a qualche mese prima e fa tremare i partiti. L'M5S entra quindi in Parlamento. 15 MARZO - Apriscatole e iPad nel giorno dello sbarco in Parlamento. Subito annunciano: "Apriremo le istituzioni come una scatoletta di tonno". 21 MARZO - La prima volta di Beppe Grillo al Quirinale per le Consultazioni. Con lui anche i primi due capigruppo pentastellati Vito Crimi e Roberta Lombardi. 20 APRILE - Giorgio Napolitano viene eletto per la seconda volta capo dello Stato. Il Movimento Cinque Stelle perde la sua battaglia per portare al Colle Stefano Rodotà. 19 GIUGNO - De Pin, Anitori e Gambaro vengono espulsi a giugno. Già ad aprile era stato allontanato Marino Mastrangeli. 10 LUGLIO - Grillo con Casaleggio salgono al Colle. E lanciano l'allarme: "L'Italia rischia una Caporetto, la gente è pronta a prendere i fucili". 6 SETTEMBRE - Protesta di un gruppo di parlamentari M5S: dal tetto della Camera srotolano lo striscione "la Costituzione è di tutti".1 DICEMBRE - È il giorno del V-Day, migliaia in piazza a Genova ad ascoltare il leader del movimento, Beppe Grillo. 29 GENNAIO - Bagarre in Aula dopo la decisione della Boldrini di mettere la "ghigliottina" sul decreto Imu-Bankitalia. I deputati M5S occupano i banchi del governo. 19 FEBBRAIO - Consultazione al vetriolo tra il premier incaricato Renzi e la delegazione del M5S guidata da Grillo. Lo scontro va in diretta streaming. "Non sei credibile", dice a Renzi al leader del Movimento. "Esci da questo blog", ribatte il premier. In serata arriva la presa di posizione critica di quattro senatori M5S (Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Luis Alberto Orellana) per il modo con il quale Grillo ha affrontato il colloquio con Renzi ("un'occasione persa"). 26 FEBBRAIO - Esce il verdetto della rete sulla espulsione dei quattro ribelli: vanno cacciati. Il web, dunque, accoglie l'invito di Grillo a votare per il loro allontanamento. Lo stesso giorno altri senatori si schierano a favore dei dissidenti. Laura Bencini, con le lacrime agli occhi, dice: "Così non può andare avanti, torno a casa".