La scheda. Marò, quattro procedimenti giudiziari in India
1) Il tribunale speciale di New Delhi è stato costituito su un ordine della Corte Suprema del 18 gennaio scorso per condurre il processo. Nel novembre 2013 un giudice del tribunale distrettuale di Patiala House di New Delhi ha avviato la fase preliminare su richiesta della polizia antiterrorismo Nia. Il procedimento, vivamente contestato dall'Italia, è stato però sospeso il 28 marzo in attesa che la Corte Suprema si pronunci su un ricorso italiano contro la stessa polizia.
2) Ricorso presentato dai marò e dallo Stato italiano alla Corte Suprema il 13 gennaio 2014 sui ritardi nelle indagini e sull'utilizzo 'illegalè della legge anti terrorismo Sua, poi rimossa dal governo indiano il 24 febbraio. In seguito, la difesa italiana ha contestato la validità delle indagini condotte dalla Nia (che può operare solo in base alla Sua).
3) Nuovo ricorso presentato soltanto a nome di Latorre e Girone e ammesso dalla Corte Suprema il 28 marzo in cui si contestano "legalità e validità dell'inchiesta e del processo dell'agenzia antiterrorismo Nia" e si chiede che in attesa di un pronunciamento, i marò possano tornare in Italia. I giudici attendono che il governo indiano presenti le proprie controdeduzioni. A riguardo è interessante notare che il nuovo Procuratore Generale designato dal premier Narendra Modi è l'ex legale degli italiani Mukul Rohatgi.
4) Il 26 aprile il proprietario del peschereccio coinvolto nell'incidente, Freddy Bosco, ha presentato a sorpresa un ricorso alla Corte Suprema per chiedere il trasferimento del processo in Kerala. L'avvocatessa, Usha Nandini, ha detto che spera che possa essere calendarizzato verso la metà di agosto.